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Il Festival è primo in tutto (anche nel cantarsela e suonarsela da solo)

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Premessa: questo articolo non verte sui contenuti canori del Festival della canzone italiana, dei quali nulla sappiamo e sul quale, anche su queste pagine, sono stati portati pareri qualificati nei giorni scorsi. Esso non verte neppure sul presentatore, sui co-presentatori, sui suoi ospiti internazionali o sulle sue polemiche immancabili, perché non avendo seguito neppure un minuto nulla potremmo dire.

Questo modesto contributo di carattere statistico nasce invece dalla scarsa sopportazione che abbiamo nel doverci ogni anno relazionare con l’autocelebrazione autoreferenziale che i numeri degli ascolti televisivi giustificano nella tv pubblica e sui vari mezzi di comunicazione. Ci riferiamo all’immancabile e quotidiano bollettino “da record”, che i telegiornali Rai per primi divulgano trionfanti alle orecchie dei telespettatori, anche a quelle un po’ scettiche, come le nostre.

Non c’è appunto una puntata del Festival che non registri, a giudicare quanto dicono, ogni anno, ogni giorno, durante l’evento televisivo dell’anno, i servizi televisivi “ascolti da record“. E sfido chiunque a sostenere il contrario. Seguendo questa logica, i dati Auditel che sono misurati, giova ricordarlo, su un campione di 5000 famiglie distribuite in tutta Italia, munite di apposito apparecchio che registra, per l’appunto, il canale televisivo seguito, dovrebbero seguire una crescita costante, senza conoscere mai una flessione che sia una.

Abbiamo quindi cercato sulla rete la disponibilità degli ascolti televisivi del Festival e alla pagina https://www.eurofestivalnews.com/storico-ascolti-festival-di-sanremo/ abbiamo rintracciato i dati a partire dal 1988. Ebbene, questi dati sono la conferma delle nostre impressioni. Restando agli ultimi 5 edizioni, quelle con Amadeus alla conduzione, è vero che l’ultima della serie registra i dati più elevati sia nella media delle serate (11 milioni e 400 mila) sia nello share (65,44) sia nella puntata conclusiva (14 milioni e 300 mila) ma, anche solo all’interno di questo ultimi lustro, si registrano dati contraddittori, con annate migliori e annate peggiori, come si può vedere. Intendiamoci, si tratta sempre di ascolti elevatissimi, secondi solo, in assoluto, alle partite più seguite della Nazionale di calcio, trattandosi però anche di un evento durante il quale gli altri canali televisivi, attuano una programmazione volta a non infastidire minimamente il Festival.

Tuttavia altre edizioni del passato recente, come il 2011 o il 2013, hanno ottenuto una media in linea con quella di quest’anno, o superiore alle altre annate della conduzione di Amadeus, che venivano in automatico, ogni giorno, definite come puntate “da record”. Da record rispetto a cosa?

E cosa dovremmo dire scorgendo molto a ritroso lo storico degli ascolti televisivi? L’annata da record risulterà allora quella del 1995, che fece registrare 16 milioni e 800 mila spettatori medi, con 17 milioni e 600 mila per la puntata finale. Ma tutte le edizioni dal 1988 al 2001 registrarono una media superiore a quella del 2024, e a tantissime altre del nuovo millennio, con medie irrangiungibili, fra i 14 ed i 15 milioni, a cavallo fra la fine degli anni ’80 ed i primi ’90. Magari si parlava di record ogni giorno anche allora, ma almeno vi sarà stata più onestà nel farlo. Oppure ci si potrebbe interrogare sul motivo per il quale, rispetto a quel periodo, gli ascolti delle edizioni degli anni successivi siano stati, relativamente, ben più modesti.

In conclusione, quindi, i tantissimi amanti, anche pugliesi, di questo grande carrozzone dello spettacolo non se la prendano: il Festival è primo in tutto, anche nel cantarsela e suonarsela da solo.

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