L’elettrodotto “Gr.Ita2” collegherà la Grecia con la marina di Melendugno
Approderà a Melendugno, come il gasdotto Tap, l’elettrodotto Terna del collegamento “Gr.Ita2”, dove Gr. sta per “Grecia”. Si tratta di un’infrastruttura volta, nelle intenzioni, a garantire l’autonomia energetica del sud Italia, in un momento in cui si va verso la chiusura della grande centrale Enel a carbone di Cerano, a sud di Brindisi, che riforniva non solo la Puglia ma anche le regioni meridionali della fascia jonica, e pensata anche all’interno del Piano energetico regionale, in fase di approvazione.
Due cavi sottomarini, di lunghezza complessivamente pari a 250 km, e con potenza fino a 1000 MW, con l’aggiunta di 50 km di cavi che, sulla terraferma salentina, congiungeranno Melendugno con il sito di Galatina, dove sorgerà la stazione di conversione, che sarà collegata alla Rete di trasmissione nazionale, attraversando inoltre i comuni della Grecìa Salentina di Carpignano, Martignano, Calimera, Sternatìa e Soleto, che riceveranno delle compensazioni elevate per ospitare il passaggio dei cavi di corrente.
L’inizio dei lavori è previsto per il 2027 e gli stessi dovrebbero protrarsi per tre anni, con l’entrata in funzione prevista per il 2031.
Il sito di approdo, tuttavia, pare non sarà lo stesso del contestatissimo Tap, posto a San Basilio, ma verosimilmente nella marina di San Foca, e su questo il Comune di Melendugno cerca ancora di intervenire, perché concentrare su San Basilio gli approdi ridurrebbe l’impatto complessivo.
Da registrare inoltre anche il parere negativo, non di principio verso l’eolico offshore, su cui la Regione pare interessata a ragionare, ma verso il progetto specifico dell’insediamento nei pressi della costa fra S.Cesaria Terme e Castro di 90 aerogeneratori galleggianti alti 298 metri, espresso dall’assessore regionale all’Ambiente Anna Grazia Maraschio, motivato con il particolare pregio di quel tratto di costa.
Noi speriamo, tuttavia, anche di non vedere più le nostre campagne insultate e deturpate da nuovi, insensati, campi di pannelli fotovoltaici, proprio ora che l’espianto di ettari ed ettari di ulivi potrebbe ingolosire gli spiriti animaleschi delle “energie rinnovabili”.