Paolo Conticini in scena al Teatro Mercadante di Altamura, racconta “La prima volta”

Paolo Conticini in scena al Teatro Mercadante di Altamura, racconta “La prima volta” Dare un senso alla nostra vita significa essenzialmente raccontare la storia, un piccolo tassello del proprio percorso di vita, quel percorso che ha messo al centro dell’agire umano di Paolo Conticini, il processo di ricerca e costruzione di un senso profondo dell’esistenza, a partire dall’inizio del percorso artistico fino ad oggi.
Si è conclusa ieri sera ad Altamura presso il Teatro Mercadante “La Prima Volta” di Paolo Conticini regia di Luigi Russo, organizzata dalla produzione teatrale Goodmood di Nicola Canonico, con la direzione artistica di Enza felice.
Un sodalizio oramai consolidato e vincente tra il direttore artistico del Teatro Mercadante Silvano Picerno e la produzione Goodmood di Nicola Canonico.

“La I volta” di Paolo Conticini ha fatto capire al pubblico di come davvero il teatro sia la rappresentazione della vita. E se l’apertura è stata “col botto”, il finale non ha certo deluso, perché Paolo Conticini ha portato in scena le sue “I volte”. Uno show del grande mattatore Paolo Conticini nel duplice ruolo di attore e cantante.
Con più di cinquant’anni, 30 dei quali vissuti in una carriera straordinaria iniziata a 20, artista a tutto tondo per antonomasia, Paolo Conticini ancora una volta affascina e conquista. Diventa di volta in volta ballerino, showman, attore di cinema, teatro e cantante. Un bisogno di mettersi sempre in gioco, di lanciarsi in nuove sfide che lo portano ad affrontare sempre nuove ed affascinanti avventure.
In “La prima volta” per quasi due ore protagonista indiscusso della scena, canta, balla e recita in uno spettacolo all’insegna del divertimento, dei ricordi ma anche delle emozioni, veicolo importanti di valori identitari.

54 anni senza mai perdere il gusto innato per il teatro. Modello, aspirante vigile del fuoco, showman, istruttore di palestra, conduttore, cantante e perfino attore. In una sola parola: Paolo Conticini.
Il poliedrico artista pisano con lo spirito di un mattatore che, di strada ne ha fatta parecchia attraversando palestre, discoteche, tv, affinando la sua arte, fino alla consacrazione come showman a teatro, ha narrato gli incontri della sua vita e gli aneddoti della sua carriera al pubblico del Teatro Mercadante in Altamura.

Brillante attore e raffinato interprete, ha rivissuto gli incontri della sua vita e gli aneddoti della sua grande carriera, la famiglia, gli studi, i suoi primi lavori, poi l’incontro con Christian De Sica, che gli dà la possibilità di esprimersi come attore.
È solo l’inizio di un percorso artistico in continua evoluzione, ricco di soddisfazioni nel cinema, in tv e in teatro. Tra un aneddoto e l’altro, Paolo legge e racconta le sue prime volte, ma è come se raccontasse la vita di tutti noi: le sue prime volte, sono le nostre prime volte, i suoi dubbi, sono i nostri, così come le occasioni perse e le piccole soddisfazioni. Coincidenze incredibili che narrano cose credibili. Congiunzioni astrali favorevoli che hanno determinato eventi unici, le cosiddette Sliding doors che ognuno di noi ha incontrato nella vita, che hanno inconsapevolmente costruito la struttura portante di una vita originale.
Paolo ci confida le sue insicurezze, ci mostra le sue paure e le sue fragilità, permettendoci di vedere cosa c’è dietro l’immagine dell’attore bello e atletico, e ci fa scoprire l’essere umano tanto simile a “quel nostro amico della porta accanto”. Divertenti, poetiche, drammatiche esperienze che ci fanno riflettere su quanto è sorprendente la vita. Paolo, inoltre, condivide con il pubblico un’altra sua passione, il canto. Propone alcune canzoni che hanno un significato particolare nel suo mondo e che confermano le sue doti di artista a trecentosessanta gradi.
Un breve e ironico bilancio di un uomo che a cinquant’anni ha imparato a fare della sua esistenza ciò che ha sempre sognato, e a metà del suo cammino sceglie con coraggio di condividere le sue esperienze, i suoi errori e giocare a fare progetti per il futuro, perché consapevole che nella vita niente è facile ma nulla è impossibile.
Un leggìo e una chitarra, storie e canzoni, gli ingredienti principali e leggeri di una performance, in cui Paolo ci fa dimenticare temporaneamente un momento storico difficile per tutto il mondo.

Nato a Pisa il 10 gennaio del 1969, Paolo Conticini inizia molto presto a lavorare, prima come modello e spogliarellista, poi come disegnatore in uno studio di arredamento e infine come gestore di una palestra. All’età di 23 anni conosce Christian De Sica, che lo farà debuttare sia al cinema che in tv. Numerosi i film insieme, come i cinepanettoni «Vacanze di Natale ‘95», «Vacanze di Natale 2000», «Natale sul Nilo», «Natale in India», «Natale a Rio» e «Natale a Beverly Hills». Ha anche partecipato con De Sica e suo figlio Brando alla miniserie televisiva «Attenti a quei tre» e al cine-cocomero «Un’estate ai Caraibi».
Dall’infanzia ai primi passi nel mondo del cinema, Paolo Conticini si racconta in un dialogo intimo, “ferma” un momento di felicità, provando il desiderio di ripercorrere la sua vita, quasi a volerne fare un bilancio, conducendo gli spettatori a ripercorrere insieme la sua infanzia, le prime esperienze e delusioni amorose, i tanti lavori svolti fino all’approdo, quasi casuale, al mondo del cinema.
Una vita semplice ma intensa, caratterizzata in ogni sua esperienza dalla passione e dall’amore. Un ragazzo sicuro della sua prestanza fisica ma, al tempo stesso, sensibile e fragile, e poi un uomo di grande successo che non ha mai dimenticato l’affetto della sua famiglia e il legame con la sua città di origine.

Presenza fissa della commedia natalizia capitanata da Boldi e De Sica ma la fama è scaturita dalla serie Tv “Provaci ancora prof” amato e osannato dal pubblico femminile e dall’intrigante amicizia con l’insegnante Veronica Pivetti.
Si mantiene facendo il disegnatore per una ditta d’arredamento e grazie alla gestione di una palestra ma quando il cinema lo chiama, non ci pensa due volte, abbandona l’impresa per dedicarsi alla recitazione. Nel 1995 viene preso per interpretare una piccola parte in Vacanze di Natale ’95 di Neni Parenti, dove incontra Christian De Sica, sua mentore.
In tv diventa famoso con il ruolo del questore Gaetano Berardi nella fiction «Provaci ancora prof!». Nel 2008 e nel 2009 presenta lo «Zecchino d’Oro» con Veronica Maya. Nel 2011 prende parte alla serie tv «Come un delfino» e alla settima e ottava stagione di «Un medico in famiglia». Nello stesso anno entra nel cast di «Lasciami cantare!» e recita nella soap opera «Anna e i Cinque 2» con Sabrina Ferilli. Nel 2012 partecipa alla seconda edizione di «Tale e quale show», mentre nel 2014 conduce nuovamente lo «Zecchino d’Oro» insieme a Veronica Maya. Nell’autunno 2015 e nell’inverno 2015/2016 recita con Serena Autieri nello spettacolo teatrale «Vacanze romane».
Nel 2020 partecipa alla quindicesima edizione di «Ballando con le Stelle», accompagnato dalla ballerina Veera Kinnunen. Un anno dopo, a partire dal 4 ottobre 2021, debutta come conduttore sul Nove del programma «Cash or Trash – Chi offre di più?». Nel dicembre dello stesso anno torna come conduttore allo Zecchino D’Oro giunto alla sua 64ª edizione, insieme a Francesca Fialdini. Nel 2022 partecipa e vince la terza edizione de «Il Cantante mascherato» con la maschera della Volpe.

L’autore pisano prende forma davanti allo spettatore per mostrarsi nei panni di un uomo come gli altri, capace però di mettere su carta le sfumature della realtà, si racconta intimamente sul palcoscenico, per mostrare la sua “maschera nuda”, il suo volto capace di trasmettere passione e calore. Per ogni attore c’è un momento in cui il pubblico ne scopre la potenza scenica.
Varietà di ruoli vuol dire varietà di registri e Conticini li affronta tutti, con quelli che per lui sono i fondamenti necessari del mestiere: determinazione, grinta e carattere perché il talento non basta.
Lo ricorda sempre ai suoi fan. Così come raccomanda ai giovani di studiare il teatro. La sua determinazione nasce dall’essersi guadagnato tutto con le unghie, con i denti, con i muscoli, con la volontà assoluta di fare questo mestiere.
Una carriera intensa che lo ha visto lavorare con i nomi più grandi del cinema e teatro italiano.
Se il teatro è fatica, sogno e mestiere, la vita Paolo Conticini ne è una testimonianza.
Paolo Conticini: “E’ essenziale riuscire a trasmettere questo senso di forza e di pienezza agli spettatori, tu diventi quello che indossi, hai la capacità di entrare in sintonia con le cose che fai.
Il teatro è energia perché per me il teatro è qualcosa di sacro e va servito nel migliore dei modi. Magari c’è una cosa che mi riesce meglio rispetto a un’altra, ma quello che io oggi rivendico è di metterci tutto me stesso e tutta la buona volontà. Getto sempre il cuore oltre l’ostacolo, poi sarà il pubblico a decidere. Quello dell’attore è un mestiere che si impossessa di te, però poi ti può regalare la carezza e l’urlo degli spettatori, mi sento un privilegiato è per quell’impagabile emozione”.