Energia verde dai campi Pugliesi: rivoluzione rinnovabile in atto
Energia verde dai campi Pugliesi è una realtà in espansione, che sta trasformando il paesaggio energetico della Puglia. Con l’iniziativa innovativa di Coldiretti Puglia, i residui di potatura degli oliveti e dei vigneti diventano una preziosa fonte di biomassa, generando energia rinnovabile e contribuendo significativamente al fabbisogno regionale.
Questo processo non solo riduce la dipendenza da fonti energetiche non rinnovabili, ma offre anche un modello sostenibile che riduce sia il costo energetico per le imprese agricole sia l’impatto ambientale. Con una produzione di 1,2 milioni di tonnellate di residui di potatura all’anno, la Puglia si pone all’avanguardia in questo settore, sfruttando una risorsa fino ad ora inutilizzata.
Il progetto Venere, guidato da un consorzio di università, aziende agricole e Coldiretti, dimostra come l’energia prodotta dai residui di potatura possa non solo alimentare le industrie agrarie, ma anche contribuire alla decarbonizzazione dell’economia regionale. Questo approccio all’autoconsumo energetico è una chiara testimonianza della capacità dell’Energia Verde dai Campi Pugliesi di ridurre la dipendenza da fonti esterne, promuovendo un’economia circolare.
Inoltre, l’impegno di Coldiretti nella transizione energetica si estende oltre la produzione di energia da biomassa. L’organizzazione sostiene attivamente le comunità energetiche, l’installazione di pannelli solari sui tetti e lo sviluppo di agrivoltaico, che integra la produzione di energia rinnovabile con l’agricoltura. Questo approccio multifaccettato non solo incrementa il reddito degli agricoltori, ma garantisce anche una minore impronta ambientale, specialmente nel settore della zootecnia.
Energia verde dai campi Pugliesi si sta dimostrando un pilastro fondamentale nella strategia di transizione energetica della Puglia, evidenziando l’importanza di politiche che supportino il biogas e il biometano. Questo progetto rappresenta un modello esemplare per altre regioni e paesi, evidenziando come l’agricoltura possa essere al centro di una rivoluzione energetica sostenibile e produttiva.