Taranto, la svolta verde: salute, occupazione e decarbonizzazione per l’ex ILVA

Potrebbe essere l’anno della svolta per l’ex ILVA di Taranto nel 2024, dopo la conclusione dell’esperienza con ArcelorMittal. Il governo italiano ha annunciato la necessità di una nuova direzione, impegnandosi a garantire la continuità della produzione e convocando i sindacati per un incontro domani, 18 gennaio.
Tuttavia, l’attenzione si sta concentrando sulla sostenibilità e la salute della comunità tarantina, in particolare del quartiere Tamburi, il più prossimo allo stabilimento siderurgico. In questo contesto, Legambiente ha presentato un video reportage intitolato “Taranto dopo il carbone”, prodotto da Next New Media. Il video si propone di delineare una transizione verde per la città, sottolineando l’importanza di eliminare il carbone e gli altiforni per preservare la salute pubblica e garantire nuove opportunità lavorative.
Il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani, ha dichiarato: “La svolta passa per l’immediata valutazione dell’impatto sanitario delle emissioni degli attuali impianti”. Ciafani ha evidenziato l’urgenza di avviare il processo di decarbonizzazione del ciclo produttivo, abbandonando il carbone e avviando la sperimentazione sull’uso dell’idrogeno.
In un momento in cui l’Europa orienta i finanziamenti verso forni elettrici, preridotto e idrogeno, investire 500 milioni nella ricostruzione di un altoforno tradizionale alimentato a carbone sembra una scelta obsoleta. Legambiente chiede una verifica approfondita dello stato degli impianti, sottolineando la necessità di investimenti mirati per una trasformazione totale del ciclo produttivo.
L’approccio proposto da Legambiente mira a un futuro ambientalmente accettabile ed economicamente sostenibile, puntando su forni elettrici e tecnologie innovative. Daniela Salzedo, direttrice di Legambiente Puglia, afferma che questo è l’unico modo per produrre acciaio a Taranto senza compromettere la salute dei lavoratori e dell’ambiente.
Il presidente di Legambiente Taranto, Lunetta Franco, sottolinea la necessità di porre termine all’incertezza e all’immobilismo, chiedendo una valutazione approfondita degli impianti e la loro trasformazione. Legambiente propone di individuare nuovi settori, come la produzione di energia da fonti rinnovabili e l’idrogeno verde, per favorire nuovi investimenti produttivi.
La svolta che Legambiente auspica per Taranto è già una realtà in altri paesi come India, Svezia, Finlandia e Germania. Il video reportage completo, distribuito in Creative Commons BY-NC-ND 4.0, offre uno sguardo approfondito sulla situazione attuale e sulle possibilità di una transizione verso una produzione di acciaio più sostenibile a Taranto.