I porti di Bari e Brindisi ottengono un finanziamento per l’ammodernamento della propria logistica commerciale.
L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), comprendente i porti Brindisi e Bari, ha ottenuto un finanziamento di 6 milioni e 200 mila euro, per il quale si era essa stessa candidata, per migliorare i propri servizi di logistica e smistamento delle merci del settore agroalimentare, della pesca, dell’acquacoltura e della silvicoltura, di floricoltura e vivaismo. E’ stato il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste a redarre la graduatoria di merito, suddividendo così, fra i progetti vincitori, i fondi dell’ Investimento 2.1 del PNRR, finanziato dall’Unione Europea.
Nello specifico, il finanziamento prevede la costruzione, nei due scali commerciali pugliesi, di attrezzate aree di sosta (20 gli stalli progettati al momento per lo scalo brindisino e 15 per quello barese) per i mezzi che trasportino merci alimentari e che necessitino, perciò, di energia per i propri impianti di refrigerazione. A tale scopo, i servizi di produzione di energia elettrica per queste aree attrezzate sono stati progettati per essere alimentati totalmente da fonti rinnovabili, principalmente con energia eolica.
Il presidente dell’Autorità, Ugo Patroni Griffi, nel commentare il progetto di ammodernamento dei due impianti di logistica, ha voluto rimarcare il tema dell’efficientamento energetico, in base al quale essi sono stati concepiti, in omaggio alla logica di base di tutto il PNRR, che mette al centro essenzialmente gli investimenti sulle rinnovabili e sul digitale, trascurando ad avviso di chi scrive urgenze ben maggiori ed impellenti che l’Italia dovrebbe affrontare, come la vetustà delle infrastrutture ordinarie della viabilità o il dissesto idrogeologico, ma soprattutto continuando a fare della battaglia ambientale una questione identitaria, che non tiene conto di quanto il clima sia influenzato da tutti gli attori della scena globale, solo in piccola parte dall’Europa peraltro, e di come esso sia condizionato da una pluralità di fattori, non solo antropici.