Ex TCT rischiano a fine anno, sul piede di guerra i sindacati confederali
I sindacati FILT CGIL, FIT CISL, e UILTRASPORTI hanno annunciato un imminente SIT-IN dei lavoratori ex TCT iscritti alla Taranto Port Workers Agency, previsto per il 14 dicembre presso la Prefettura di Taranto. La protesta è accompagnata dalla dichiarazione di stato di agitazione e la richiesta di attivazione della procedura di raffreddamento.
Il 7 dicembre, l’Aula del Senato ha approvato con modifiche il decreto Anticipi, mirato a fornire misure economiche e fiscali urgenti a favore degli enti territoriali e per la tutela del lavoro. Tuttavia, l’emendamento proposto per estendere per altri due anni la copertura finanziaria dell’Agenzia del lavoro portuale, in particolare della Tpwa a Taranto, è stato escluso dal testo approvato.
La Taranto Port Workers Agency, responsabile della gestione di 340 lavoratori provenienti da Taranto Container Terminal, rischia di chiudere entro la fine dell’anno, mettendo a rischio l’occupazione di numerose famiglie. Inoltre, si prospetta l’incertezza per l’erogazione dell’Indennità di Mancato Avviamento (Ima), la cassa integrazione per i lavoratori ex Tct, dopo il 2023.
Le organizzazioni sindacali, impegnate da mesi nella proroga dello strumento normativo di politica attiva del lavoro, si battono per garantire la salvaguardia occupazionale e salariale dei lavoratori portuali colpiti dalla liquidazione della Taranto Container Terminal spa nel 2016.
Nonostante l’impegno assunto dai parlamentari dell’area ionica in un incontro presso l’AdSP dello Ionio a ottobre, non sono state adottate misure legislative concrete per tutelare le 340 famiglie coinvolte. In assenza di interventi reali, queste famiglie rimarranno prive di qualsiasi forma di reddito a partire dal 31 dicembre 2023.
In risposta a questa situazione critica, i sindacati hanno annunciato un SIT-IN di protesta che si terrà il 14 dicembre sotto la sede della Prefettura di Taranto dalle 09:00 alle 13:00. Contestualmente, è stata avanzata una richiesta di incontro con il Prefetto per rappresentare ulteriormente le istanze dei lavoratori e delle loro famiglie.
Le organizzazioni sindacali, dichiarando lo stato di agitazione dei lavoratori ai sensi dell’art.49 CCNL dei lavoratori dei Porti, motivano la decisione con il mancato sviluppo dei traffici, il mancato rispetto degli impegni occupazionali e la preoccupazione per la sicurezza. La dichiarazione di agitazione è accompagnata dalla richiesta di attivazione della procedura di raffreddamento, con l’obiettivo di trovare una soluzione equa e sostenibile per tutte le parti coinvolte.