I sindaci hanno l’aumento dello stipendio: ci saranno quelli che guadagneranno 13.800 al mese
Fino a due anni fa, gli stipendi dei sindaci italiani erano rimasti invariati rispetto ai livelli stabiliti nel lontano 2000 e subirono una riduzione del 10% nel 2006. Tuttavia, il governo Draghi ha introdotto una significativa modifica con la legge di bilancio del 2022, che comporterà un aumento delle indennità di funzione dei sindaci a partire da gennaio 2024. Questo incremento sarà basato su parametri legati alla popolazione amministrata e sarà applicato in due fasi.
Il cambiamento è stato introdotto dal comma 583 dell’articolo 1 della legge 234/2021 del 30 dicembre 2021. La nuova legge stabilisce che a partire dal 2024, l’indennità di funzione dei sindaci metropolitani e dei sindaci dei comuni ubicati nelle regioni a statuto ordinario sarà parametrata al trattamento economico complessivo dei presidenti delle regioni. L’aumento dell’indennità verrà erogato progressivamente, con un aumento del 45% nel 2022 e del 68% nel 2023.
Tuttavia, non tutti i sindaci vedranno raddoppiare le loro indennità. L’incremento sarà differenziato in base alla popolazione del comune. Ad esempio, per i sindaci metropolitani, l’aumento sarà del 100%, portando le loro indennità da 7.000 a 13.800 euro lordi mensili. Il costo totale per il bilancio dello Stato sarà di 100 milioni nel 2022, 150 milioni nel 2023 e 220 milioni nel 2024.
Per i comuni capoluogo di regione e di provincia con una popolazione superiore a 100.000 abitanti, l’indennità aumenterà dell’80% in due anni, raggiungendo 11.040 euro. Per i comuni capoluogo di provincia con una popolazione compresa tra 50.000 e 100.000 abitanti, l’incremento sarà del 42% in un anno, portando l’indennità a 9.660 euro. Anche i sindaci di città con 250.000 abitanti vedranno un aumento di mille euro al mese, arrivando a 6.210 euro. Per i comuni con una popolazione tra 30.000 e 50.000 abitanti, l’indennità passerà da 3.886 a 4.830 euro, mentre per quelli con una popolazione tra 10.000 e 30.000 abitanti, crescerà da 3.396 a 4.140 euro. Infine, per i sindaci dei comuni fino a 3.000 abitanti, l’indennità aumenterà solo del 16%, portando il loro stipendio a 2.208 euro lordi al mese.
Questo aumento delle indennità dei sindaci è stato giustificato con la necessità di affrontare la “crisi delle vocazioni”, in quanto in molte aree era difficile trovare candidati disposti a ricoprire questa importante carica. L’aumento ha anche comportato una revisione del compenso massimo mensile percepibile dai consiglieri comunali, che sarà pari almeno a un quarto dell’indennità del sindaco, a condizione che partecipino almeno al 60% delle sedute.
In alcune città, come Palermo, l’adeguamento delle indennità ha portato a significativi cambiamenti nelle retribuzioni dei vicesindaci, assessori e consiglieri comunali. Ad esempio, il vicesindaco di Palermo percepisce il 75% dell’indennità del sindaco, pari a 10.350 euro lordi al mese. Gli assessori guadagnano 8.970 euro (il 65% dell’indennità del sindaco), mentre il gettone di presenza dei consiglieri comunali è raddoppiato, passando da 1.200 a 2.400 euro.
Inoltre, a Roma, è stata approvata una delibera che sostituisce i gettoni di presenza con un regime di indennità per i consiglieri capitolini. Queste indennità saranno pari al 45% di quella del sindaco, e i consiglieri potranno raggiungere un massimo di quasi 5.200 euro lordi mensili, a condizione che partecipino ad almeno 20 sedute del consiglio.