Preoccupazioni tra i viticoltori per la vendemmia 2023: Il PD Lizzano lanciato un appello al Ministro Lollobrigida
Una crescente preoccupazione si diffonde tra i viticoltori in vista della vendemmia del 2023, a causa dell’ufficializzazione dei prezzi delle uve. Il Partito Democratico di Lizzano ha lanciato un appello al Ministro dell’Agricoltura, Lollobrigida, chiedendo una revisione delle disposizioni nazionali di attuazione del regolamento delegato (UE) N. 1225/2023, al fine di affrontare le sfide attuali del settore vitivinicolo.
Il timore principale che affligge i viticoltori è legato alla pressione finanziaria già sostenuta per affrontare le conseguenze della peronospora, una malattia che ha colpito l’intero territorio. C’è l’apprensione che l’attuale scenario possa portare a una speculazione a danno delle aziende, mettendo a rischio la loro sostenibilità economica.
L’evoluzione dei prezzi delle uve negli ultimi anni dipinge un quadro inquietante. Dalla vendemmia del 2021, in cui i prezzi oscillavano tra €130 e €170 a quintale per il primitivo DOC, si è giunti al 2022 con un calo di circa il 50% dei prezzi. Queste fluttuazioni hanno spinto diversi viticoltori a convertire i loro terreni in coltivazioni di uve da primitivo, a scapito di altre varietà come Negramaro, Malvasia, Lambrusco e uve a bacca bianca.
Una mancanza di regolamentazione sulla variazione delle colture nel corso degli anni ha causato una riconversione incontrollata dei vigneti, con danni evidenti. Nonostante gli aiuti derivanti dall’OCM (Organizzazione Comune di Mercato), che consentono ai produttori di accedere ai fondi europei per l’estirpazione e il reimpianto dei vigneti, vi è stata una tendenza al trasferimento dei diritti di reimpianto al di fuori della regione Puglia.
Il Consorzio di Tutela ha cercato di arginare l’aumento del potenziale viticolo nella zona DOC di Manduria attraverso regolamentazioni, ma la situazione rimane critica. Viticoltori raccontano di conferimenti di uve Primitivo oltre i 90 quintali ad ettaro, con un grado zuccherino inferiore ai 15 gradi, e ricevono poi compensi inferiori a quanto conferito. La pratica ingiusta è stata denunciata, ma il problema persiste.
Il PD Lizzano chiede al Ministro dell’Agricoltura di modificare le “Disposizioni nazionali di attuazione del regolamento delegato (UE) N. 1225/2023” per consentire alle cantine di svuotare i silos di vino vecchio e affrontare la richiesta di conferimenti di uve da parte di agricoltori in difficoltà. Questa modifica potrebbe alleviare la tensione finanziaria e garantire una maggiore sostenibilità per il settore.
In un momento in cui il settore agricolo è in difficoltà, il PD Lizzano si impegna a rappresentare le preoccupazioni dei viticoltori e a collaborare con le istituzioni a livello centrale per trovare soluzioni che possano preservare il futuro della viticoltura nella regione. La necessità di regolamentazioni chiare e di misure di sostegno è cruciale per assicurare la sopravvivenza di un settore che rappresenta una parte fondamentale dell’economia locale.