Brigitta, la neomamma dimessa quattro volte, sarebbe ora fuori pericolo dopo la grave emorragia cerebrale

La neomamma Brigitta quattro volte dimessa dal pronto soccorso di Martina Franca e poi operata sarebbe fuori pericolo
Dopo l’angoscia che l’ha vista lottare contro un’emorragia cerebrale non diagnosticata, nonostante i gravi sintomi, per ben quattro volte dal pronto soccorso di Martina Franca, prima di essere trasferita d’urgenza all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto.
Il suo risveglio, con sorrisi ma ancora senza parole, ha portato sollievo ai suoi cari. Mentre gli amici e la famiglia hanno espresso il loro affetto e la solidarietà sui social, scrivendo “Riprenditi presto!”.
Non solo la comunità di Crispiano, dove Brigitta è nata è rimasta sconvolta dalla vicenda e chiede chiarezza sulla gestione del suo caso, ma messaggi si stanno postando sui social da ogni parte d’Italia
Il drammatico percorso di Brigitta ha sollevato ulteriori preoccupazioni riguardo al già teso pronto soccorso di Martina Franca, con un personale medico insufficiente e visibilmente esausto.

I pochi medici ed il poco personale sono esausti. Alcuni di loro hanno anche rinunciato alle ferie.
La struttura sovraffollata è diventato oramai un reparto ospedaliero per il gran numero di persone che ricorrono alle cure di primo intervento.
Gira ti rigira e le responsabilità portano sempre nella stessa direzione: la pessima gestione amministrativa.
In questo momento anche il cosiddetto: “Tribunale degli ammalati di Taranto” che ci aveva attaccato riguardo un articolo sulla chiusura del Reparto di Nefrologia, sembra essere andato in ferie unitamente a Cittadinanza attiva che improcvvisamente è silente.
La vicenda di Brigitta ha attirato l’attenzione del Consigliere regionale Renato Perrini di Fratelli d’Italia.

Perrini ha sottolineato le carenze nella diagnosi e nel trattamento ricevuto dalla ragazza, affermando: “Se la signora si è recata quattro volte al pronto soccorso e poi ha avuto un emorragia, significa che non ci sono stati i giusti approfondimenti.”
Ha anche evidenziato le problematiche legate al trasporto e le difficoltà della strada 172.
Per molti, la risposta sarebbe la riapertura del pronto soccorso del Moscati di Taranto, da lui stesso sostenuto da tempo in passato.
Tuttavia, la burocrazia nell’ASL di Taranto sembra rappresentare un ostacolo significativo a qualsiasi tentativo di migliorare la situazione.
L’esperienza traumatica di Brigitta, che ora spera di tornare presto tra le braccia della sua bambina di poche settimane, sottolinea l’urgenza di interventi decisi nel sistema sanitario locale. La comunità chiede azioni concrete per evitare che simili incidenti si verifichino in futuro.