Allarme rosso per l’Agricoltura italiana, brucia frutta e verdura.

Allarme rosso per l’Agricoltura italiana, brucia frutta e verdura La Puglia sta registrando temperature da record, nei giorni in cui l’Italia e l’intera Europa meridionale sono nella morsa dell’anticiclone africano Caronte, con temperature da record e allerta rosse in più di 16 città, climatologi, urbanisti e scienziati sembrano decisamente concordi: non si può (più) stare con le mani in mano. I raccolti sono a rischio a causa dell’ondata di calore. Il caldo sta bruciando frutta e verdura nei campi con ustioni che provocano perdite che in alcune zone arrivano al 90% del raccolto, dai peperoni ai meloni, dalle angurie alle albicocche, dai pomodori alle melanzane che non riescono neppure a crescere.
E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti Puglia, in relazione all’ondata di afa che investe le campagne e le stalle. Le scottature da caldo danneggiano in maniera irreversibile frutta e verdura, fino a renderle invendibili.
Si cerca di anticipare il raccolto quando possibile – continua la Coldiretti Puglia – si provvede al diradamento dei frutti sugli alberi, eliminando quelli non in grado di giungere a maturazione, per cercare di salvare almeno parte della produzione.
Allarme rosso per l’Agricoltura italiana, brucia frutta e verdura
Ma il caldo torrido ostacola pure le operazioni agronomiche e di raccolta che devono essere sospese nelle ore più bollenti per tutelare la salute dei lavoratori mentre diventa impossibile lavorare nelle serre.
Il caldo africano di questi giorni taglia anche le produzioni di uova, latte e miele. Con il termometro sopra i 40 gradi ci sono forti ripercussioni con la produzione di latte scesa di oltre il 15% per le mucche nelle stalle, mentre nelle stalle sono in funzione a pieno ritmo ventilatori e doccette refrigeranti per salvare le mucche che a causa dell’afa mangiano poco, bevono molto fino a 140 litri di acqua al giorno contro i 70 di periodi normali e producono di meno visto che per loro il clima ideale è fra i 22 e i 24 gradi.
L’ondata di calore africana – sottolinea la Coldiretti – è la punta dell’iceberg delle anomalie di questo pazzo 2023, che ha portato danni all’agricoltura e alle infrastrutture rurali che Coldiretti ritiene che supereranno i 6 miliardi dello scorso anno, dei quali oltre 1 miliardo solo per l’alluvione in Romagna.
