Fiamme al Pronto soccorso del Miulli, evacuati pazienti e personale
Questa mattina, un incendio ha colpito l’ospedale Miulli di Acquaviva, generando allarme e richiedendo un’evacuazione rapida dei pazienti e del personale. Le prime informazioni indicano che le fiamme si sono originate in un deposito situato al piano -2, nella stessa ala dell’edificio che ospita il Pronto soccorso.
Immediatamente dopo l’incendio, una densa nube di fumo ha invaso l’ospedale, creando una situazione di emergenza. I Vigili del fuoco sono giunti sul posto prontamente, riuscendo a domare l’incendio in tempi rapidi ed evitando che si propagasse ad altre parti della struttura ospedaliera. Fortunatamente, non sono stati riportati danni gravi a persone e non si sono verificati feriti.
Per garantire la sicurezza di tutti, gli utenti presenti negli spazi comuni sono stati evacuati, mentre il Pronto soccorso, colpito dal fumo, è stato temporaneamente chiuso. I pazienti, ove possibile, sono stati dimessi oppure trasferiti in altre strutture ospedaliere della zona. Al fine di fornire un’adeguata assistenza, alcuni reparti situati nelle vicinanze dell’area interessata dall’incendio sono stati parzialmente liberati. I pazienti sono stati trasferiti in apposite aree dell’ospedale, allestite come “comfort zone”.
Secondo le prime informazioni, la palazzina coinvolta direttamente dall’incendio non avrebbe subito danni strutturali significativi, segnalando un segno di sollievo per la comunità. In risposta all’evento, circa 20 unità della Croce Rossa italiana si sono affrettate sul luogo per fornire supporto nelle operazioni di assistenza.
La Regione Puglia è stata prontamente informata dell’incidente e ha espresso la sua totale collaborazione nella messa in sicurezza della struttura ospedaliera. Il presidente Michele Emiliano, insieme all’assessore alla sanità Rocco Palese e al direttore del Dipartimento Salute Vito Montanaro, si è messo in costante contatto con la direzione sanitaria dell’ospedale per coordinare gli sforzi e valutare la possibilità di redistribuire i pazienti negli ospedali limitrofi della Regione Puglia.