Il “NO” alla riapertura della Vergine: 26 circoli del PD stilano un cronoprogramma per impedire a LUTUM di riaprire la discarica
“Non siamo qui per fare una battaglia ideologica. Le discariche purtroppo servono e finché non troveremo un sistema alternativo allo smantellamento dei rifiuti ci serviranno. Ma siamo contro questa discarica”.
La riapertura della discarica Vergine, che insiste su un territorio di Comuni che da anni ne chiedono la totale chiusura, preoccupa il Partito Democratico jonico tanto da convocare una assemblea, definita dagli stessi segretari dei circoli tarantini, “eccezionale e straordinaria mai svoltasi prima”.
E questa forte mobilitazione parte da una richiesta da parte della LUTUM indirizzata all’Ente Provincia che ne vorrebbe la sua riapertura e che potrebbe portare a regime il sito insistente in contrada Palombara di Lizzano: 1.300 tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi al giorno.
LUTUM srl, che ricordiamo, ha acquistato il sito nel 2018 dopo aver avviato la cosiddetta “messa in sicurezza” nel 2014 e la cui società fa capo ad Antonio Albanese, proprietario della discarica CISA di Massafra. Tutto questo quando tra meno di 2 mesi si concluderà il processo per disastro ambientale che riguarda proprio la discarica Vergine.
E il Pd questa volta prende una decisione netta e chiara: contrastare un sito che mina lo sviluppo del territorio, che combatte già altre battaglie ambientali come l’ex ILVA e il sito di Statte della Cemerad, e mette in serio pericolo i cittadini dei Comuni che si sviluppano nei pressi della Vergine chiusa dal 2015: Lizzano, Fragagnano, Roccaforzata, Monteparano e Faggiano.
Durante l’assemblea che si è svolta venerdì 30 giugno nel circolo di Lizzano, e alla quale hanno partecipato ben 26 circoli della provincia, sono emerse preoccupazioni riguardo alle sole opere di messa in sicurezza effettuate dal proprietario attuale, considerate insufficienti e non conformi alla legge. Il TUA (Testo Unico Ambientale) all’articolo 242 comma 3 richiede una serie di interventi in caso di superamento della concentrazione soglia di contaminazione nelle acque di falda, tra cui la caratterizzazione dei luoghi, come indicato anche nell’ordinanza provinciale del 31 marzo 2017.
Inoltre, è emersa la necessità di una nuova valutazione di impatto ambientale (VIA), dato che l’ultima è stata effettuata nel lontano 18 gennaio 2005, come evidenziato dal “Comitato per l’Ambiente – i delfini”, al quale sono state rivolte parole di gratitudine per le preziose osservazioni in merito alla possibile riapertura della discarica.
Di fronte a queste problematiche, i segretari hanno concordato sulla necessità di intraprendere azioni concrete per contrastare la riapertura della Vergine. Tra le misure proposte, vi è l’invito a tutte le amministrazioni dei paesi interessati di incaricare urgentemente tecnici per formulare osservazioni contrarie al rilascio dell’AIA, seguendo l’esempio del comune di Fragagnano.
I consiglieri provinciali del Partito Democratico presenteranno un ordine del giorno che si oppone alla riapertura della discarica, mentre sarà richiesta la convocazione di consigli comunali monotematici per approvare una delibera che includa le osservazioni protocollate dal “Comitato per l’Ambiente – i delfini”, al fine di ribadire l’opposizione politica alla riattivazione del sito.
Allo stesso tempo, verrà promosso il coinvolgimento di tutte le realtà politiche e associative nella creazione di un comitato che unisca gli sforzi di tutte le persone interessate, al fine di organizzare una grande manifestazione popolare e sensibilizzare l’opinione pubblica.
Infine, i vari segretari hanno spinto per un incontro urgente con il Presidente della Provincia nonché Sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, per discutere della questione.
L’attenzione sulla questione della discarica Vergine a Lizzano rimane alta, e la mobilitazione del Partito Democratico e delle comunità locali dimostra il desiderio di tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini. Resta da vedere quale sarà l’esito delle azioni politiche intraprese, ma l’impegno dei partecipanti a questa iniziativa è sicuramente un passo importante verso la protezione dell’ecosistema locale e il benessere delle persone che vi risiedono.