Magistratura critica la riforma Giustizia del Ministro Nordio: rischio di rallentare le misure cautelari
Il procuratore di Bari, Roberto Rossi, ha espresso una critica senza mezze parole nei confronti del disegno di legge sulla riforma della Giustizia presentato dal Ministro Carlo Nordio.
Secondo Rossi, il testo della riforma, che sarà presto discusso in Parlamento, non piace ai magistrati e rischia di compromettere l’efficacia delle misure cautelari, anche per reati gravi.
Il principale motivo di preoccupazione del capo degli uffici giudiziari di Bari riguarda la parte relativa all’applicazione delle misure cautelari.
Secondo la proposta di legge, tali decisioni dovrebbero essere prese da un collegio composto da tre giudici anziché da un singolo magistrato. Inoltre, i giudici dovrebbero interrogare l’indagato prima di esprimere la propria opinione, ad eccezione di alcuni casi.
“La politica deve dichiarare con chiarezza ciò che intende fare, altrimenti non è corretto pensare che tutto possa andare come prima. Se le misure cautelari rallenteranno, non sarà colpa nostra”, ha affermato il procuratore Rossi.
Ha poi sottolineato che le misure cautelari sono fondamentali nei procedimenti legati alla criminalità organizzata e che è essenziale che siano adottate tempestivamente.
Attualmente, gli uffici giudiziari di primo grado si trovano in grande difficoltà a causa del numero elevato di richieste di misure cautelari per reati gravi, che richiedono una valutazione attenta.
Con l’attuazione della nuova legge, i tempi si allungherebbero notevolmente a causa della necessità di coinvolgere tre giudici anziché uno.
Inoltre, i giudici sarebbero impegnati nell’interrogatorio dell’indagato prima e dopo la decisione. Secondo Rossi, non esiste nessun altro Paese al mondo con una procedura simile.
È responsabilità della magistratura farlo notare, affinché i cittadini ne siano informati.
“Naturalmente, spetterà alla politica prendere le proprie decisioni”, ha continuato il procuratore di Bari, “ma in tal caso è necessario fornire le risorse adeguate, poiché i 250 nuovi magistrati previsti attualmente non sono sufficienti”.
Roberto Rossi ha insistito sul fatto che è importante comunicare ai cittadini che i ritardi nei tempi di giustizia non possono essere imputati alla magistratura. Nonostante i giudici facciano già turni di lavoro di 10-12 ore al giorno, compresi i weekend, non riescono a rispettare tempi adeguati, e la situazione peggiorerà.