Trovato privo di vita in cella nel carcere di Taranto

Ieri mattina, poco dopo mezzogiorno, un detenuto di soli trentadue anni ha deciso di porre fine alla sua vita nella sua cella. Utilizzando le lenzuola del suo letto, l’uomo ha costruito un cappio rudimentale e lo ha legato alle inferriate dell’unica finestra della sua cella. È stato durante un giro di controllo che gli agenti della Polizia Penitenziaria hanno fatto la macabra scoperta, lanciando immediatamente l’allarme.
I tentativi disperati di salvare il giovane detenuto sono stati infruttuosi: quando finalmente hanno liberato il corpo dal cappio, era già troppo tardi. La tragedia ha immediatamente scatenato una serie di indagini per comprendere i motivi che hanno spinto il giovane a prendere una decisione così estrema.
Il pubblico ministero di turno, Francesco Sansobrino, si è recato personalmente nel carcere per valutare la situazione. Gli esperti delle investigazioni scientifiche dei carabinieri sono stati incaricati di condurre le indagini al fine di ricostruire gli ultimi giorni di vita del detenuto. Particolare attenzione viene dedicata anche ai suoi recenti contatti con i familiari, poiché si spera che questi possano fornire chiavi di lettura sul tormento interiore che ha spinto il giovane verso questo tragico epilogo.