Attentato in via Cugini: Cosimo Nardelli ucciso sul marciapiede con 5 spari di arma da fuoco

Efferato omicidio ieri sera nelle strade buie di via Cugini. Colpito ripetutamente, con cinque proiettili. Un uomo sessantenne, Cosimo Nardelli, è stato assassinato la scorsa notte a Taranto, nelle vicinanze del centro città. L’omicidio è avvenuto intorno alle 21:30.
Secondo quanto si è appreso, la vittima era un noto criminale tarantino, condannato a 17 anni e da poco rilasciato dal carcere, per omicidio di Alessandro Cimoli avvenuto nel 2006. Nel fatto accaduto il 31 agosto del 2006 era coinvolto, ma per traffico di sostanze stupefacenti, anche il fratello di Cosimo, Renato Nardelli assolto con formula piena perchè il fatto non sussiste.
Una terribile tragedia si è consumata ieri sera in via Cugini, nel cuore della città. Cosimo Nardelli, un uomo di 61 anni, è stato brutalmente assassinato in un agguato che ha sconvolto la comunità locale. L’omicidio è avvenuto intorno alle 21:30 e si sospetta che possa trattarsi di un regolamento di conti.
Secondo le prime informazioni emerse, Nardelli era un noto criminale tarantino che aveva recentemente ottenuto la libertà dopo una condanna. La vittima stava rientrando a casa, come di consueto, quando è stata sorpresa da un individuo armato di pistola.
Nardelli avrebbe parcheggiato il suo scooter di fronte al portone del palazzo. L’agguato è avvenuto in prossimità del civico 7 di via Cugini, una strada frequentata che collega la zona al centro città.
Sfruttando l’oscurità della notte, l’assassino o gli assassini hanno attentamente atteso la vittima. Non appena Nardelli ha lasciato il suo veicolo e si è tolto il casco, è stato colpito ripetutamente da una raffica di proiettili, presumibilmente sparati da un’arma da fuoco. Gli aggressori si sono dati alla fuga, lasciando il sessantunenne in agonia.
Fortunatamente, un automobilista di passaggio si è fermato e ha chiamato immediatamente un’ambulanza per soccorrere la vittima. Nonostante il trasporto d’urgenza all’ospedale “Santissima Annunziata”, Nardelli ha perso la vita poco dopo il suo arrivo.
Sul luogo del delitto sono intervenuti gli investigatori della Squadra Mobile della Polizia e gli esperti della Scientifica, incaricati di raccogliere prove e ricostruire le fasi sconvolgenti dell’agguato.