Puglia – Rischio asset dell’intero sistema Sanitario Pugliese, con chiusura delle piccole e medie imprese e licenziamento del personale.
I rimborsi milionari chiesti dal governo a chi produce dispositivi medici. In sostanza, alle aziende viene chiesto di rimediare alle previsioni sbagliate delle Regioni, che spendono più soldi del consentito. È un meccanismo controverso perché di fatto è estremamente penalizzante per le aziende. Come detto, il Payback esiste da tempo ma è rimasto inattuato fino alla scorsa estate, quando il governo guidato da Mario Draghi decise che era arrivato il momento di riscuotere dalle aziende i rimborsi relativi al periodo compreso tra il 2015 e il 2018. Negli ultimi due mesi tutte le associazioni che rappresentano le aziende produttrici di dispositivi medici hanno criticato il payback e messo in guardia il governo dalle conseguenze di questo provvedimento. C’è anche una questione tecnica non secondaria contestata dalle aziende. I rimborsi, infatti, vengono stabiliti in base all’incidenza del fatturato delle aziende sul totale della spesa regionale per i dispositivi medici. In Puglia, così come altrove, gli imprenditori della sanità respingono con forza il provvedimento adottato dalla Regione Puglia sul payback. Alla regione l’Associazione fornitori ospedalieri regione Pugliesi ela Federazione italiana fornitori ospedalieri chiedono un provvedimento urgente: la sospensiva dell’efficacia del payback, cosi come stanno facendo altre regioni.”Siamo molto preoccupati perché molte imprese che non potranno assolvere al payback, potrebbero non farcela con gravi conseguenze per la stabilità e il futuro occupazionale delle piccole medie imprese”, spiega la rappresentante pugliese di Aforp.