Bari – Intervento del SAPPE: “Dopo gli interrogatori dei poliziotti arresati si faccia chiarezza”
CARCERE DI BARI, DOPO GLI INTERROGATORI DEI POLIZIOTTI ARRESTATI SI FACCIA CHIAREZZA SULLE TANTE RESPONSABILITA’
La segreteria del SAPPE sindacato autonomo polizia penitenziaria, era convinta( e lo aveva dichiarato) che dagli interrogatori dei poliziotti arrestati o sospesi, sarebbero usciti ulteriori elementi che ora la magistratura avrà la possibilità di verificare, al fine di ricercare le eventuali responsabilità da parte dell’amministrazione penitenziaria e del servizio sanitario.
“Sia chiaro quanto è accaduto è da stigmatizzare – dice il sindacato – e non dovrà mai più accadere, ma far passare dei lavoratori con trent’anni di duro lavoro e complicato lavoro come aguzzini e picchiatori senza scrupolo, non è allo stesso modo accettabile.
Infatti ci sarebbero delle domande a cui vorremmo fossero date delle risposte :
Perché un detenuto con seri problemi psichiatrici che aveva già fatto danni molto importanti in altre carceri , quali aggressione di più poliziotti e detenuti; gesti di autolesionismo; incendiato la propria stanza più volte ecc.ecc., era tranquillamente ospitato in una normale sezione detentiva invece di essere sotto stretto controllo sanitario- psichiatrico?
Eppoi come è possibile che un detenuto simile fosse gestito , soprattutto nelle ore serali e notturne, da un solo poliziotto che nel contempo doveva gestire fino a 4 piani con oltre 130 detenuti?
E perché ai poliziotti penitenziari sottoposti a carichi di lavoro massacranti con stress indicibili l’amministrazione penitenziaria non provvede annualmente con colloqui con degli psicologi per verificare la loro situazione psicofisica?
Perché nessuno si preoccupa di ciò nonostante i suicidi di poliziotti penitenziari, come pure degli altri corpi di polizia, è paurosamente in crescita?
Tutto ciò a parere del SAPPE non giustifica quanto accaduto, ma si ritiene che i poliziotti stiano pagando molto di più di quelle che sono le loro reali responsabilità avendo avuto la vita distrutta, sottoposti a provvedimenti restrittivi e senza lavoro.
Invece il detenuto in questione dopo aver aggredito ben 11 tra poliziotti e detenuti che hanno riportato ben altre conseguenze fisiche , incendiato tre stanze, minacciato altre decine di poliziotti e detenuti, distrutto beni dell’amministrazione ecc.ecc., alla fine non renderà conto di nulla.
In questa vicenda vorremmo che nessuno si scordasse nemmeno che quei poliziotti quella notte hanno evitato una tragedia senza perdere il controllo, poiché hanno gestito molti detenuti (130 + il detenuto psichiatrico ) che erano usciti fuori di testa.
Come pure che è ora che le centinaia di detenuti psichiatrici che affollano le carceri pugliesi, vengano curati e ristretti in appositi reparti, al fine di evitare tragedie come quella accaduta a Bari che ha fatto diventare aguzzini , degli onesti lavoratori che in quell’evento hanno rischiato la loro vita per salvare tutti i detenuti della seconda sezione, nonché il detenuto torturato”.