Scuola/ Romito (ANP): “Non abbassare la guardia”
Roberto Romito, presidente regionale dell’Associazione Nazionale dei Presidi è intervenuto in diretta in una trasmissione del nostro direttore su Puglia Press TV ed ha parlato di vaccini nelle scuole, di norme igieniche sanitarie e di ritorno alla didattica a distanza
I dati delle minacce che, nelle ultime settimane, provengono dal covid, ma anche da altre malattie virali e sulle quali, come per il Covid vorremmo non si abbassasse la guardia, ha dichiarato Romito – sia pure non attenzionati con la dovuta importanza dell’opinione pubblica, dimostrano un preoccupante rialzo dei contagi.
E’ necessario, dunque – continua il presidente regionale dei presidi – proteggere i bambini, i ragazzi e, di conseguenza, tutti noi, perché sé si proteggono docenti e discenti nelle scuole dove la vicinanza è inevitabile, parliamo di milioni di persone in tutta Italia, il problema può essere affrontato e il virus combattuto. Così non entrerà in case dove possono esserci soggetti fragili, o anziani, che dovranno anche essere protetti con le vaccinazioni.
Questo è il motivo per cui chiediamo alle scuole di sensibilizzare alunni e famiglie sulla necessità di proteggersi da questo tipo di malattie, onde evitare la diffusione del virus.
Concretamente cosa possiamo fare tutti noi per combattere l’infezione?
La necessità è quella di raccomandare a tutti di seguire norme igienico- sanitarie molto semplici, ma obbligatorie e del tutto auspicabili, come l’igiene personale, l’areazione dei locali, l’utilizzo della mascherina dove ci sia la necessità; raccomandazioni che dovrebbero far parte di una sorta di bagaglio educativo, per tutti gli individui non dimentichiamo, risale al 2017/2018 quando noi iniziammo una campagna di sensibilizzazione non ancora per il covid ma, grazie alla legge Lorenzin per malattie che parevano dormenti, quali il morbillo, ma erano pur sempre piuttosto gravi, e contro le quali, prima ogni medicina possibile, è consigliata la vaccinazione.
Discorso analogo va fatto per l’influenza che nell’epoca del covid è quasi sparita perché ha trovato dinanzi a sé l’ostacolo delle aumentate precauzioni sanitarie, prima fra tutte l’uso della mascherina. Se però abbandonano queste precauzioni ci sarà un picco molto alto di contagi influenzali con tutto quello che ne deriva per la vita scolastica.
Esiste un vaccino covid dedicato ai bambini?
Non esiste un vaccino covid per i bambini; infatti l’età per vaccinarsi della pre-adolescenza è quella dai 12 anni in su; a scuola però in questo momento ha un’ampia zona poco protetta perché se gran parte dei 12enni è vaccinata, i diplomati che sono usciti non lo sono, per cui siamo in una situazione di rischio tenendo. Infatti è certo che i vaccini nono proteggono dal contagio ma dalla conseguenza grave della malattia; inoltre creano quella famosa “immunità di gregge”, che fa da a soggetti fragili che non si possono vaccinare, per malattie, o disabilità che non consentono di procedere alla vaccinazione.
E per i bambini dai 5 agli 11 anni come dobbiamo regolarci? Si tornerà alla DAD?
Attualmente i bambini dai 5 agli 11 anni non si vaccinano. La Dad è legata ad una situazione di grave emergenza per cui se dovesse esserci un nuovo picco dell’epidemia non potrà essere che quella la strada per avere continuità di apprendimento nella scuola. Certo è che come è cessata l’emergenza sono cessate tutte quelle forme di obbligatorietà che c’erano prima.
I tamponi sono tornati a pagamento in farmacia anche per coloro che hanno il covid, e solo nelle Asl e su prenotazione sono gratuiti. Probabilmente il discorso si riaprirà se si dovesse avere un aumento del picco del covid, anche se più in generale il discorso è legato alla salubrità dell’aria all’interno di luoghi comuni in cui per forza di cose si è obbligati a rimanere in tanti e per molte ore. Per cui se le vaccinazioni sono parte della cura le raccomandazioni igieniche ne sono un’altra e un’altra ancora è la strada per ora poco battuta dagli enti locali e governativi, dalla sanificazione dell’aria.
All’università dell’Aquila è venuta giù un’intera palazzina, perché cosa gravissima mentre altrettanto grave è che nessuno si occupi scientificamente della qualità dell’aria che si respira negli ambienti scolastici. Con i fondi del PNNR si sarebbero potuti realizzare impianti di ventilazione e sanificazione ma non è stato fatto.
Il nostro presidente nazionale è intervenuto più volte, chiedendo oggi di intervenire per proteggerci da problemi futuri. Leggo sulla Stampa che i presidi hanno ricevuto finanziamenti del Pnrr ma, purtroppo, in genere non li spendono, per interventi di tipo didattico, per realizzare ambienti di apprendimento tecnologicamente avanzati, per aggiornare i docenti, e le proprie dotazioni tecnologiche per la didattica.
Per quanto attiene alla presenza necessaria e auspicabile di un medico nelle scuole come stanno le cose?
So per certo che a livello nazionale c’è una intesa tra la società italiana di pediatria e l’associazione Presidi a livello regionale.
Per la Puglia questa intesa si è sviluppata incontrando le personalità pediatriche a livello locale. E’ possibile infatti fare un cammino comune su questa strada, allargando il discorso sulla salute non solo alle tematiche emergenziali, ma anche a tutto ciò che incide sulla salute dei bambini e la serenità delle famiglie, temi sui quali stiamo lavorando. Nel 2023 presenteremo alle scuole queste iniziative con l’aiuto di medici pediatri ed altri; io stesso prenderò contatti il dott. Anelli
Quali cibi assume nella colazione del mattino nell’ambito di una dieta sana ed equivalente?
Nella colazione a una certa età, è necessario ridurre gli zuccheri e la quantità di carboidrati, mentre i soggetti in crescita hanno bisogno di un maggiore apporto di vitamine e zuccheri.