Martina Franca/ Invece delle raccomandate consegnano direttamente gli avvisi. I disservizi dell’Uffico postale addetto ai recapiti
Non è la prima volta che ne parliamo ma, nonostante ciò, a quanto pare nulla è servito. Sotto i riflettori, ancora negativamente, è l’Ufficio Recapito di Martina Franca delle Poste Italiane.
Questa volta a lamentarsi sono le imprese che si vedono recapitare gli avvisi per ritirare le raccomandate, negli orari comunemente di chiusura (dalle 13:00 in poi).
Un modo sbrigativo per non perdere tempo alla consegna ma, nello stesso tempo, un grosso problema per le attività, soprattutto quelle situate in un quartiere, che devono recarsi nell’Ufficio Postale di Via Leone XIII per ritirarle, cosa pressoché difficile in quanto, l’ufficio osserva solo l’apertura antimeridiana fino alle 13:30.
In quelle poche ore si assiste ad una fila interminabile di persone fuori dalla porta tra chi deve pagare le bollette, spedire i pacchi, ritirare le pensioni e a quanto pare ritirare le raccomandate per le quali si lasciano solo gli avvisi, con sole due addette allo sportello a dover fare tutto questo.
“Ho mandato la mia segretaria a fare la fila e ci sono volute tre ore” dichiara il titolare di una azienda. Dello stesso tenore è un altro imprenditore: “Non capisco perché tengono aperto un ufficio recapito se non serve a nessuno. Ho scoperto dopo molti mesi che una raccomandata è addirittura tornata indietro ed era molto importante”
Sono solo alcune delle numerose proteste arrivate in redazione negli ultimi tempi e, per la verità, non riguardano solo le imprese, ma anche comuni cittadini.
Di una anziana signora ad esempio abbiamo raccolto una singolare testimonianza: “Non posso muovermi da casa in quanto sono invalida. Viene mia figlia a portarmi la spesa, tanto da aver dovuto fare la delega autenticata dal Comune per ritirare la pensione, eppure ho trovato un avviso per ritirare una raccomandata. Dicono che non mi hanno trovata. E’ una grossa bugia”.
Una vicenda singolare è capitata anche al sottoscritto abitando nell’agro.
Non mi è stata consegnata una raccomandata, nonostante mia moglie fosse in casa, in quanto il postino si era impaurito per un cane che abbaiava e sono stato costretto a dare comunicazione di lasciarmi direttamente gli avvisi nella cassetta postale al di fuori del tratturo, costringendomi ad andare a ritirare le raccomandate direttamente nell’Ufficio Postale Centrale, per non avere lo scrupolo che il postino possa spaventarsi se vede un cane o un gatto.
Prendiamola a ridere, siamo al limite del grottesco e ci sarebbero tutti i presupposti per una sceneggiatura dove il postino sarebbe interpretato da Alvaro Vitali e la direttrice dell’Ufficio Recapito delle Poste di Martina Franca da Marisa Laurito.
Disservizi questi che recano grosse difficoltà agli stessi Uffici Postali ed ai loro colleghi che, in un periodo particolarmente difficile nel dover fronteggiare anche il controllo del Green Pass, devono subire gli strascichi del servizio, il recapito che non funziona.
Ma in Italia la parola “Buonsenso” è poco utilizzata e si trova sempre un modo per rendere la vita difficile. Non andava bene un sistema centralizzato, si doveva dividere il servizio in due tronconi. Alle tante domande che ci sono arrivate rispondiamo in un solo modo: Visto che oramai tutti usiamo bene i social, impariamo ad usare la PEC, in questo modo non si avrà bisogno di ritirare le raccomandate e magari aumenterà l’esercito dei fruitori del RDC. Per questo è necessario che tutti comunichiamo la nostra PEC. Utopia? No, solo buonsenso per non fare sangue acido. Intanto, nel frattempo che allertiamo i nostri partner nazionali sui disservizi relativi al recapito della corrispondenza, come il buon Luca Abete, fateci le vostre segnalazioni in redazione allo 080.4800600 ….. e i prossimi servizi li vedrete anche su Puglia Press TV Continua