OPERAZIONE LOGOS : MAXI BLITZ TRA ALTAMURA – BARI – MATERA
Una vasta operazione antimafia è ancora in corso dalle prime ore di questa mattina. Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza stanno eseguendo provvedimenti restrittivi nei confronti di “ uomini d’ onore ” dei mandamenti mafiosi, a carico di oltre 20 soggetti ritenuti capi e affiliati del Clan Loiudice, attivo sull’ area murgiana, indagati, a vario titolo, oltre che di associazione di tipo mafioso armata e di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, anche di ricettazione di auto rubate ed estorsione, turbativa d’ asta immobiliare e sfruttamento della prostituzione.
Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, hanno consentito di ricostruire il nuovo organigramma dello storico mandamento mafioso murgiano. Gli investigatori hanno individuato capi e gregari, accertando numerosi reati praticati in modo capillare , ai danni di imprese, persone, attività commerciali del territorio e riscontrando un diffuso condizionamento illecito dell’ economia locale.
Le indagini hanno permesso di evidenziare, così come definito dal Giudice nell’ ordinanza applicativa della misura cautelare, “ La cosiddetta zona grigia ”, ossia “ l’ accertata succube sudditanza verso gli interessi del clan Loiudice proveniente da professionisti di varia estrazione, quali dipendenti comunali, sempre pronti ad aderire o addirittura a prevenire con estremo zelo le richieste in ordine ai bisogni o alle aspettative più svariate, anche quando non compatibili con norme di legge o doveri deontologici, per il rispetto portato verso i rappresentanti del clan, ed il desiderio di evitare qualsiasi genere di insoddisfazione dei temibili interlocutori ”.
È il caso, di un dipendente comunale, la cui posizione è tutt’ ora al vaglio, che si era attivato – seppure fuori dall’ esercizio delle sue funzioni – per fornire a Loiudice Giovanni la propria consulenza in ordine alle procedure necessarie per regolarizzare la occupazione abusiva di un alloggio di edilizia popolare, che, poi, nel corso dell’attività di indagine, è stato regolarmente sottoposto a sequestro preventivo e restituito all’ ARCA Puglia, proprietaria dell’ immobile.
L’ operatività dell’ associazione è stata documentata nel traffico di stupefacenti, così come riscontrato dai numerosi episodi di spaccio accertati a dai sequestri di droga effettuati durante le indagini, nei furti di auto e nelle estorsioni, effettuate con il metodo del “ cavallo di ritorno ”, nello sfruttamento e nel favoreggiamento della prostituzione di alcune donne di nazionalità straniera e nella turbativa d’ asta immobiliare.
Con riferimento ai furti di autovetture, in particolare, sono stati accertati circa 10 episodi criminosi, caratterizzati da un’ organizzazione meticolosa e da una precisa ripartizione di ruoli. Ad operare materialmente i furti era una squadra di ladri provenienti dalla provincia BAT, mentre ad occuparsi del riciclaggio o della richiesta estorsiva erano personaggi legati alla criminalità altamurana.
Al fine di assicurare il sostentamento economico del clan e degli affiliati, inoltre, il sodalizio si adoperava per far vincere agli interessati alcune gare per pubblici incanti di edifici e terreni posti all’ asta, in cambio di denaro pari a una percentuale dell’ importo di aggiudicazione, costringendo, con la forza intimidatrice del gruppo, gli altri partecipanti all’ asta a desistere dal presentare offerte al rialzo.
Due degli indagati, infine, dovranno rispondere di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, perché reclutavano ragazze straniere da destinare al meretrico lungo la SS96, tra Palo del Colle e Toritto, percependo 100 euro al giorno per la locazione dei container e roulotte in cui le ragazze si prostituivano.
Le indagini patrimoniali condotte dai Carabinieri hanno anche consentito alla Direzione Distrettuale Antimafia di chiedere e ottenere dal Giudice il sequestro preventivo di una società a responsabilità limitata, attiva nella commercializzazione di birra artigianale, riconducibile a Loiudice Giovanni e al figlio Alberto, nonché di un’ autovettura di grossa cilindrata intestata a Giannino, conseguente alla documentata sproporzione tra reddito dichiarato e le evidenze patrimoniali rilevate di circa 260.000 euro.
L’ odierna operazione Logos interviene quale prosecuzione dell’ attività di indagine della Procura della Repubblica e dei Carabinieri del Comando Provinciale di Bari dopo le note operazioni Kairos del 2017 e Nemesi del 2019, disarticolando un altro agguerrito sodalizio criminale che aveva imposto la sua ingombrante presenza ad Altamura e nel territorio murgiano.
Il maxi – blitz si estende sulle aree di Bari – Altamura – Matera.
Francesca Branà