Taranto, i tarantini, il loro cuore. Una storia d’amore vero
Accade a Taranto in un momento drammatico per l’umanità, causa covid. Succede che un associazione impegnata nel cercare di tenere in vita gli ammalati di Sla, finanzi la pettolata organizzata da un’altra associazione che si adopera per i più poveri.
Un segno dei tempi o di Dio? Difficile da decifrare. Ma, di sicuro, c’è tanto cuore in questa azione. Intanto, per i non tarantini, spieghiamo cos’è la pettolata.
La pèttola è una dolce o anche una semplice soffice nuvola unta di zucchero ma, negli ultimi anni elaborata, a volte ripiena di parmigiano, cozze, acciughe, pomodoro o condita con lo zucchero, il miele, vin cotto o con una specie di salsa ricavata dai fichi cotti. A Taranto viene fatta nel modo più semplice e coinvolge l’intera popolazione.
L’associazione Borgo via Giusti, con il suo presidente Giovanni Aprea e i soci, organizza, da anni, un banchetto per strada in un quartiere molto povero della città. Ad aiutarlo, negli anni scorsi, piccoli sponsor con pochi spiccioli, giusto per compare l’olio e il resto degli ingredienti occorrenti. Ma ciò che l’associazione mette in più è il sacrificio, la passione, l’amore per il prossimo.
In città c’è un’altra associazione denominata Comitato 16 Novembre Onlus, al cui timone vi è una donna combattente, tal Mariangela Lamanna, detta Tornado. Il soprannome è già tutto un programma per descrivere la potenza di questa donna che vive al fianco degli ammalati di Sla. Si è avvicinata a questa problematica quando sua sorella è stata colpita dal morbo e, da allora, non si è mai staccata da lei e preso a cuore tutti gli altri ammalati, non solo di Taranto, tanto da essere investita anche di incarichi a livello nazionale per difenderli.
Il fatto. Come dicevamo nella parte iniziale, la pettolata di Aprea, da tutti conosciuto come Gianni, avviene nella giornata del 22 novembre, data che da inizio ai festeggiamenti natalizi per la città di Taranto.
Negli ultimi anni, il comitato ha avuto qualche problema nell’organizzare il tutto che vede anche la presenza di bande musicali che attraversano la città suonando le novene natalizie.
Allora Mariangela non ci ha pensato su. Ha deciso. “Finanzio il tutto con la mia associazione ma, mi raccomando la banda, tanto cara a mia sorella e a tutti gli ammalati tarantini”. Le lacrime di gioia di Gianni ci hanno confermato che quest’anno sarà bellissimo, meglio degli altri anni. Siamo pronti a scommetterci. E se sul carro dei vincitori dovessero salire altri, saremmo pronti ad accoglierli. Vorrà dire che sarà ancor più spettacolare.
Francesco Leggieri