DECRETO SUL GREEN PASS FIRMATO DAL PREMIER DRAGHI
Il provvedimento sul rilascio del Green Pass, frutto della collaborazione tra i ministeri della Salute, dell’ Innovazione e dell’ Economia richiamato già dal Decreto riaperture, è stato approvato dal premier Mario Draghi. Nel provvedimento vengono specificate le modalità di rilascio, il funzionamento e la possibile revoca del green pass in modo da facilitare a chi è già vaccinato almeno con la prima dose e a chi ha già avuto il Covid, di muoversi liberamente e la partecipazione ad eventi pubblici, l’accesso alle strutture sanitarie assistenziali (Rsa) e gli spostamenti sul territorio nazionale e nell’ Ue. In tal modo, sarà assicurata la piena libertà di movimento sul territorio dell’ Unione a tutti coloro che avranno un certificato nazionale valido.
La piattaforma informatica nazionale dedicata al rilascio delle certificazioni sarà progressivamente allineata con le nuove vaccinazioni.
– Ma come avere il Green Pass?
Il Green Pass è il documento che consente a chi è vaccinato o a chi è già guarito dal Covid-19 di muoversi liberamente in Italia e presto anche in Europa. Si tratta di un QR Code da esibire alla stazione, negli aeroporti, all’ ingresso di locali, cinema ed altri eventi in modo da certificare la propria negatività al Covid. I controlli potranno essere fatti da un’ ampia platea di persone, esclusi solo ristoratori ed albergatori.
Il QR Code sarà disponibile sul cellulare oppure in formato cartaceo. Lo si può scaricare da un sito web o da app come Immuni ed IO oppure richiederlo in formato cartaceo dai medici di famiglia o dalle farmacie.
I requisiti per ottenere il green pass sono essenzialmente tre:
- Essersi vaccinati contro il Covid-19 con le due dosi;
- Essere guariti dal Covid-19;
- Aver effettuato un tampone molecolare da meno di 48 ore.
La disponibilità del Pass viene comunicata per e-mail o sms (ai contatti indicati in fase di vaccinazione, test o guarigione ) con un codice che serve per scaricarlo.
Sul sito www.dgc.gov.it, l’ accesso al Green pass è possibile tramite tessera sanitaria o identità digitale (Spid/Cie). Nel primo caso, il form prevede l’ inserimento dei dati della tessera sanitaria e di un numero identificativo, che di fatto è un codice univoco.
Questo numero identificativo può essere di 4 tipi: un Authcode ( un codice di autorizzazione ricevuto per e-mail o sms dalla piattaforma PN-DGC ), un Cun ( un codice univoco nazionale del tampone molecolare ), un Nrfe ( il numero di referto elettronico del tampone antigenico ) o un Nucg ( il numero univoco di guarigione ). Questi codici vengono inviati via sms e via e-mail ai recapiti che il cittadino ha comunicato nel momento della prestazione sanitaria.
Il certificato digitale Covid europeo sarà valido anche per chi è stato vaccinato con una prima dose di AstraZeneca e una seconda dose di un altro vaccino autorizzato dall’ Ema.
Ogni Paese sarà libero di scegliere di rilasciare il Green Pass anche dopo la prima dose, ma in questo caso, gli altri Paesi saranno liberi di non riconoscerne la validità e di richiedere un test. Lo Stato che accetta di rilasciare il Green Pass dopo la prima dose di vaccino dovrà accettare la validità della prima dose anche per chi farà ingresso nei suoi confini. Per evitare di separare i nuclei familiari alla frontiera, i minorenni che viaggiano con genitori esentati dall’ obbligo di quarantena, per esempio perché sono vaccinati, dovrebbero essere esentati anche loro dalla quarantena. I bambini sotto i 6 anni di età sono esentati anche dai test: quelli dai 6 anni in su, però, dovranno sottoporsi a test per ottenere il pass.
Si potrà scaricare il Green Pass anche con app “Io” e “Immuni”. Per acquisire la certificazione verde utilizzando Immuni, si deve accedere all’ apposita sezione «EU digital COVID certificate» che sarà visibile nella schermata iniziale dell’applicazione e sarà necessario inserire gli stessi dati chiesti sul sito web per la modalità di accesso con tessera sanitaria. La certificazione verde, su “ Immuni ”, verrà mostrata all’ interno dell’ app e sarà possibile salvare il QR code nel dispositivo, in modo che possa essere visualizzato e mostrato anche in modalità offline. Relativamente all’ app « Io », invece, la certificazione avverrà nella sezione messaggi della stessa piattaforma.
Per chi invece preferisce la tradizionale carta, c’è la possibilità di richiedere il Green pass al medico di famiglia o al farmacista grazie alla propria tessera sanitaria. Per quanto riguarda invece i certificati di avvenuta guarigione e di fine del periodo di isolamento, vengono rilasciati dalle Asl competenti, dagli ospedali in cui si è eventualmente stati ricoverati o dai medici di famiglia.
Il passaporto vaccinale non è obbligatorio.
Il passaporto vaccinale non è obbligatorio, ma è “automatico ”: possono ottenerlo tutte le persone purché in possesso dei requisiti fissati dalla legge. Ha una validità di sei mesi, e l’ esito di un tampone molecolare, che ha invece la validità di 48 ore. La validità del green pass per chi è vaccinato è invece di nove mesi dal completamento della vaccinazione, e quindi dalla seconda dose dove questa sia prevista. Ne consegue che chi avrà fatto il vaccino Astrazeneca avrà un certificato vaccinale valido per circa un anno, cioè da quindici giorni dopo la prima dose a nove mesi dopo la seconda. Per gli altri vaccini in cui il “ richiamo ” è più ravvicinato, come nel caso di Pfizer e Moderna, la durata si aggirerà invece attorno ai dieci mesi, mentre per quelli in cui è prevista un’ unica dose (Johnson&Johnson) la durata è di poco più di nove mesi. E’ possibile anche attestare la vaccinazione con vaccini non approvati dall ’Ema, come Sputnik o Sinopharm, utilizzati ad esempio in Ungheria: in questo caso, però, spetterà ai singoli Stati membri decidere se accettarli o meno.
Francesca Branà