On Chiarelli: “Priorità alla ripartenza delle imprese”
All’anagrafe Gianfranco Giovanni Chiarelli: per molti concittadini semplicemente Gianfranco.
Avvocato cassazionista dal 1997, per dieci anni Presidente della squadra di calcio del Martina, Consigliere della Lega FIGC, Consigliere Regionale, Onorevole della Repubblica Italiana, da circa un mese Commissario Straordinario della Camera di Commercio di Taranto.
Classe 1958, nato sotto il segno dell’acquario: le caratteristiche dei nati sotto questo segno, sarebbero quelle di “persone benedette, con la capacità di stordire tutti coloro con cui entrano in contatto, grazie al loro irresistibile fascino”.
Leggendo il lungo elenco dei prestigiosi incarichi ricoperti, si è inevitabilmente portati ad immaginare un’esistenza fatta di comode agiatezze ereditate grazie ad una lunga tradizione familiare nel settore legale e politico. Nulla di tutto questo: la vita dell’on. Gianfranco Chiarelli è stata intensa e, per alcuni versi, non facile, soprattutto quando a quindici anni perse il padre, Giuseppe, che aveva solo 46 anni.
Papà Giuseppe produceva e vendeva capispalla nei vari mercati del sud. Era di fatto un commerciante ambulante che faceva le cosiddette “campagne di cappotti” ed era costretto a stare lontano da casa per diversi mesi. Ritornava solo per rifornirsi e poi ripartire.
Mamma Grazia ha sempre avuto un ruolo fondamentale nella vita del futuro avvocato!
Ogni volta che dal passato emerge una memoria che gli ricorda la madre, non è difficile vedere il luccichio nei suoi occhi ed il suo sguardo inevitabilmente si perde tra i ricordi.
Grazia e Giuseppe si sposarono negli anni cinquanta. Lei aprì un negozio nel centro storico di Martina Franca e fu il primo, in quegli anni, di articoli per bambini che chiamò Grazia Bimbi Belli.
Quel negozio divenne così famoso e strettamente collegato alla storia personale della famiglia Chiarelli che negli anni rimase a Gianfranco lo stesso appellativo: “Gianfranco bimbi belli”.
L’improvvisa morte del padre cambiò la vita dell’allora quindicenne che frequentava il secondo anno dell’Istituto Leonardo Da Vinci. Per alcuni anni, ovvero fino a quando non si iscrisse all’Università, lasciava periodicamente la scuola per seguire tutti i mercati quotidiani negli oltre tre mesi nei quali si concentrava la vendita di capispalla: da ottobre a gennaio.
Ogni lunedì era ad Andria, il martedì a Terlizzi, il mercoledì a Cerignola, il giovedì a Canosa, il venerdì a Gravina, il sabato a Barletta. C’erano poi le fiere domenicali come quelle di Melfi, Enna, Lavello ed in tutta la Basilicata.
Così ricorda quegli anni: «Studiavo e al contempo lavoravo. Era faticoso la mattina alzarsi alle 5 col freddo raggiungere le piazze e le vie dove si allestivano i mercati. All’epoca le cosiddette baracche si montavano con i ferri che trasportavano sul tetto di un FIAT 1100 furgonato di colore rosso. Non so perché, ma ricordo in particolare il 4 ottobre, quando alla Fiera di Melfi, vicino al bar Marco Polo, dovetti montare il tendone avvolto sui ferri che erano ghiacciati. Facevo davvero fatica e non ero sinceramente soddisfatto. È vero anche che, proprio in quegli anni e grazie a quei mercati, ho conosciuto delle persone alle quali sono rimasto sempre legato, con le quali ho condiviso tante esperienze – tra cui quella del calcio – come i confezionisti Natuccio e Natalino Tagliente, Dino Acquaviva, Giovanni e Lino Cassano: anche questi ultimi facevano all’inizio i mercati con la vendita di casalinghi, dapprima con la baracca del loro papà Peppino. Questi amici hanno nel tempo, insieme ad altri, dimostrato il loro grande valore imprenditoriale essendo stati capaci di affermarsi sul mercato come leader nei settori di loro competenza. La famiglia Cassano, come noto, rappresenta un punto di riferimento nell’ economia nazionale; con un loro marchio hanno aperto punti vendita in tutta Italia attraverso una straordinaria organizzazione logistico-distributiva e dando così una grande risposta dal punto di vista occupazionale».
Mamma Grazia, nota commerciante di abbigliamento per bambini, punto fondamentale nella crescita di Chiarelli
Furono anni intensi e fondamentali per quel ragazzo. «Dopo la maturità, mia madre divise la società con zio Mario – che era il socio di papà nell’attività di confezioni ambulanti – e io potei proseguire l’Università. Mamma Grazia, nata e vissuta a Taranto fino al matrimonio, è stata per me un grande esempio ed un punto di riferimento: ha mantenuto il negozio fino ai primi anni ‘90. Si trasferì da via Cirillo, in Corso Vittorio Emanuele e successivamente in Piazza XX Settembre, nel cuore di Martina Franca, dopo di che cedette l’attività. Ancora oggi incontro persone che l’hanno conosciuta e la ricordano con immenso affetto. Ci sono state, nella vita di mia madre, presenze che sono diventate successivamente per me una seconda mamma: mi riferisco alla comare Giulia, mamma di Grazia, Donatella e Rossella Brescia, che ha collaborato dai primi tempi in negozio con mia mamma e sono rimaste profondamente unite durante tutto l’arco dell’esistenza, fino all’ultimo respiro».
I ricordi del padre sono un po’ sbiaditi, ma altrettanto intensi: «Di papà ho memoria delle sue frequentazioni presso la sezione del partito comunista, allora ubicato in via Giacomo Martucci, e degli incontri con i suoi amici presso la sede dell‘associazione calcio, allora in Corso Messapia, tra una partita a carte ed una chiacchierata sulle vicende sportive. Ricordo la sua onestà e la sua rettitudine riconosciuta da tutti i suoi colleghi dell’epoca. Tanti non ci sono più, ma molti ancora lo ricordano, seppure sia deceduto nel ‘73. Morì di ulcera che all’epoca era incurabile. È venuto a mancare il 15 agosto e la vita ha voluto che lo stesso giorno, nell’anno 2015, sia nata mia figlia Grazia».
papà Giuseppe, scomparso quando il futuro onorevole aveva solo 14 anni. Lo stesso giorno della sua scomparsa 42 anni dopo, è nata sua figlia Grazia
Ecco un altro momento determinante che gli ha cambiato radicalmente la vita. Un padre letteralmente innamorato della figlia, tanto da essere un elemento fondamentale nella sua esistenza.
Ci sono corsi e ricorsi nella vita di ciascuno di noi, l’on. Gianfranco Chiarelli non fa eccezione. Quella del commercio, attività intrapresa per necessità tanti anni fa, torna prepotentemente a galla 48 anni dopo da quando gli è stato conferito l’incarico di Commissario Straordinario della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Taranto, nomina ricevuta direttamente dal Ministro Giorgetti.
È la prima volta che un martinese assurge a questo ruolo che vale quanto quello di un parlamentare o di un assessore regionale. Mai, quel ragazzino quindicenne che montava e smontava baracche, allestendole con cappotti e impermeabili, avrebbe pensato di poter ricoprire un giorno questo incarico.
«Tutto avrei potuto immaginare all’infuori di diventare Commissario Straordinario della Camera di Commercio – che racchiude tutte le categorie economiche, i sindacati, i consumatori e le professioni – con le funzioni di Presidente, Giunta e Consiglio insieme. No, non l’avevo messo proprio in preventivo. I commercianti sono sempre stati nel mio cuore e anche durante le mie campagne elettorali, quando mi sono recato nelle associazioni di ambulanti, in quelle dei commercianti e degli artigiani, nelle aziende, nei diversi comparti produttivi, non nascondo di essermi anche commosso. Ho ritrovato persone con le quali ho condiviso un percorso di lavoro e di vita: un esempio su tutti, il mio autista Franco, 12 anni vissuti fianco a fianco e deceduto a causa di un male incurabile tre anni fa, che ho avuto l’opportunità di conoscere proprio nei mercati. Non mi sono mai tirato indietro nelle battaglie che riguardavano il commercio e gli ambulanti: ricordo ad esempio la lunga trattativa fatta sulla direttiva bolkestein. Nelle prime riunioni che ho avuto con le associazioni, in questa mia nuova veste, ho assicurato che sarò a disposizione di tutti perché vorrei contribuire a migliorare questo territorio. Mi riempie di orgoglio la circostanza per la quale sia l’unico martinese nella storia alla guida di questa istituzione: non si era mai verificato prima. Voglio collaborare in maniera armoniosa per dare un significativo segnale di distensione, soprattutto riverserò una particolare attenzione per le criticità sopravvenute a causa della pandemia. Spero di riuscire, insieme a tutte le forze sociali, politiche e militari, in una azione di rilancio dell’intera area jonica».
L’On. Chiarelli è determinato e consapevole come sempre, capace con la sua proverbiale disponibilità, di essere prossimo alle esigenze ed alle necessità di tanti. Non è un caso che in politica, alla luce della sua riconosciuta affidabilità e lealtà, abbia raccolto consensi plebiscitari che lo hanno portato a superare i 12500 voti di preferenza, in ogni competizione elettorale che lo ha visto scendere in campo in prima persona.
Il suo ruolo sarà fondamentale per la ripresa economica di questo territorio. Come sempre ha fatto, si è gettato a capofitto in questa nuova avventura, con la competenza che proviene dalla sua grande esperienza legale e con il supporto di tutti coloro che – a vario titolo – collaboreranno con lui in questa nuova esperienza.
«È un percorso nuovo. Non immaginavo francamente fosse di così grande prestigio e di tale responsabilità. Dalla funzionalità della Camera di Commercio può dipendere l’equilibrio del sistema economico locale».
Un tratto distintivo dell’On. Chiarelli è certamente quello della straordinaria pragmaticità: il suo vero punto di forza. In questa nuova attività istituzionale le responsabilità sono davvero elevate: non avrà al suo fianco un Consiglio, né tantomeno una Giunta.
«Avrò la necessità di approfondire bene tutto. Devo riconoscere che coloro che mi hanno preceduto hanno fatto un grande lavoro. Sto imparando in fretta a conoscere le dinamiche dell’ente camerale che discendono dalla Legge 580 del ‘93 e da tutte le sue successive modifiche. Confido sulla elevata professionalità – già dimostrata in queste poche settimane trascorse dal mio insediamento – delle risorse umane in forza presso la Camera di Commercio. Potrò contare su donne e uomini che hanno pluriennale esperienza e una grande e riconosciuta serietà. Questa istituzione, essendo la “casa delle imprese”, deve cercare di reperire i fondi, soprattutto attraverso quello che è il bilancio proprio, da destinare a programmi e progetti che possano essere utili e necessari per le aziende. Da subito ho dato la mia disponibilità per ospitare l’Hub vaccinale nelle nostre strutture. Siamo pronti a garantire quello che è nella disponibilità della Camera di Commercio a sostegno delle imprese, naturalmente nei limiti consentiti dalla legge. Mi consenta un breve passaggio sui bilanci dell’Ente: gli stessi sono sotto il rigoroso controllo delle autorità competenti, vengono certificati e devono essere redatti secondo le indicazioni che discendono dallo statuto e dal programma della Camera di Commercio».
Il valore aggiunto del Commissario della Camera di Commercio di Taranto è sicuramente anche l’esperienza politica, sia di Consigliere Regionale che di parlamentare: da quella di Presidente della VII commissione in Consiglio Regionale – nella legislatura 2005-2010 – a quella di Capogruppo della Commissione Giustizia, componente della Giunta per le Autorizzazioni e membro del Comitato Parlamentare per i Procedimenti d’Accusa e nel Collegio d’Appello durante la sua esperienza parlamentare, pur se sempre all’opposizione.
«Il mio bagaglio d’esperienza potrò metterlo a disposizione del territorio nella strategica funzione di raccordo ed interlocuzione con il Governo centrale e con la Regione, al fine di per poter dare un impulso all’economia locale, ma soprattutto per poter migliorare i servizi da mettere a disposizione delle aziende del nostro territorio. Abbiamo tanti obiettivi da raggiungere, come ad esempio la finalizzazione del Contratto istituzionale di sviluppo per Taranto, che va avanti da ormai tanti anni, c’è poi la Società Benefit Agromed, le necessarie sinergie da attivare con chi vuole il bene di questa nostra terra, delle nostre imprese. Ci sono milioni di euro destinati a Taranto dal CIPE: bisogna solo cercare, insieme a tutte le forze politiche e sociali, di fare sintesi affinché si riparta. Tante le esigenze che registriamo nel comparto del turismo, dell’artigianato, del commercio, della piccola e della grande industria».
Che il neo Commissario della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Taranto sia un vincente l’ha dimostrato in diverse occasioni, come nei vari campionati vinti da presidente, fino ad arrivare a sfiorare la serie B con il Martina ed a farla militare per ben 8 anni nei campionati dell’allora C1, portando la cittadina della Valle d’Itria ad essere conosciuta in tutta Italia.
Questo è stato possibile grazie alla comune visione e ai condivisi obiettivi di tutti i soci: oltre all’On. Gianfranco Chiarelli in quella società c’erano poi i fratelli Lino e Giovanni Cassano, vice presidenti e soci di maggioranza, provenienti dal settore dell’import-export. Giovanni ha proseguito l’impegno anche dopo l’improvvisa scomparsa dell’amico Lino. E poi Natuccio e Natalino Tagliente, Dino, Paolo e Luciano Acquaviva, Angelo e Mimmo Nardelli, Tardia, Gianfrate e Martellini, Marraffa, Ancona, provenienti tutti dal settore tessile, che all’epoca godeva di una congiuntura economica positiva e rappresentava un comparto trainante.
La compagine societaria che portò il Martina alle porte della Serie B
«Spero di poter ripetere anche qui, attraverso tutte le forze associative: sociali politiche e militari, quell’esempio di organizzazione di allora. È importante remare tutti verso un’unica direzione, per poter raggiungere i risultati che questo territorio merita».
Per l’on Gianfranco Chiarelli questa è una esperienza bellissima e gratificante, arrivata dopo anni di sacrificio, grazie all’impegno profuso nella professione di avvocato, nella politica e sport. Attività che ha sempre cercato di fare in prima linea senza nascondersi dietro nessuno: «Sia chiaro, non voglio far carriera all’interno di questa struttura o delle associazioni. Voglio solamente portare serenità e mi auguro che si possa, al più presto, nei tempi consentiti, fare un accorpamento serio come previsto dalla legge attuale e tracciare un percorso che possa essere proseguito dai designati delle diverse associazioni e da tutti coloro che fanno parte del circuito della Camera di Commercio di Taranto».
Lo staff del prestigioso studio legale dell’Avv. Gianfranco Chiarelli
Titolare di un prestigioso studio legale, riconosciuto oltre i confini regionali, l’on. Chiarelli è riuscito a trovare un rigoroso equilibrio tra vita pubblica e professionale: «tutti gli obiettivi che ho raggiunto, così come anche nello specifico caso della Camera di Commercio, sono stati frutto e vanno condivisi con gli oltre 25, tra colleghi e collaboratori, del mio studio legale, alcuni dei quali – come me – si sono formati alla scuola dell’Avv. Pasquale Caroli, ma che sono al mio fianco da oltre vent’anni».
Questo è Gianfranco Chiarelli: uomo umile, dalla grande riservatezza, oltre che infaticabile lavoratore, che ci ha dato la possibilità di poter accogliere, su queste pagine, un ritratto nitido ed inedito della sua vita privata e pubblica. Avvocato di successo, appassionato di calcio, politico vincente e da oggi Commissario della Camera di Commercio, Industria e artigianato di Taranto. In bocca al lupo.