Bari – La cultura della legalità: l’incontro online a cura del Liceo Don Milani di Acquaviva delle Fonti
ACQUAVIVA DELLE FONTI – Grande seguito per l’evento online”La cultura della legalità: principale strumento di lotta alla criminalità” organizzato dal Liceo “Don Milani” di Acquaviva delle Fonti.
Nella mattinata di martedì 4 maggio, studenti e adulti hanno potuto assistere ad una manifestazione che ha posto fortemente l’accento sulla lotta al malaffare e alle mafie in ogni forma.
L’evento ha preso vita con i saluti introduttivi del Prof. Luigi Dipace, presidente nazionale Associazione ” I Cittadini contro Le Mafie e la Corruzione”, e Mimmo Morgese,
Coordinatore per Acquaviva delle Fonti e l’Area Metropolitana di Bari della suddetta Associazione.
Tra le importanti personalità presenti: Salvatore Borsellino, scrittore e ingegnere informatico, oltre che fratello del compianto giudice Paolo Borsellino e Catello Maresca, scrittore e magistrato italiano, attuale sostituto procuratore presso la Procura Generale di Napoli, coordinatore delle operazioni relative all’arresto del boss camorrista Michele Zagaria. Presente inoltre il giornalista Eugenio Arcidiacono, autore del libro ” Testimone di Ingiustizia”.
L’ evento si è tenuto sulla piattaforma GoToMeeting.
Nel ricordare suo fratello, Salvatore Borsellino ha affermato che: “I giovani erano la speranza di Paolo”, citando alcune frasi di una lettera che il compianto giudice aveva preparato proprio la mattina dell’attentato per rivolgerla agli studenti di un liceo di Padova.
Frasi forti come :”Quando i giovani saranno adulti avranno più forza di combattere di quanto io e la mia famiglia ne abbiamo avuta”o “Quando la gioventù negherà il consenso anche l’onnipotente mafia sparirà” che riassumono la sua grande fiducia che Paolo Borsellino nutriva nei confronti dei giovani e in un cambio generazionale che potesse continuare la sua lotta alle mafie.
Catello Maresca, nel suo intervento, descrive il suo nuovo romanzo, incentrato sulla lotta di uomini e donne contro il malaffare.
La “cultura dell’illegalità e dell’inganno” rappresentano alcuni dei punti fermi delle associazioni criminali, afferma il magistrato rispondendo ad una domanda di una studentessa, sottolineando la necessità di formare i ragazzi a scuola per evitare che possano essere attratti dalle associazioni criminali.
Rimarcando la necessità di istruire i giovani contro tali insidie, il magistrato afferma che “La mafia è la subdola convinzione di poter sopraffare il prossimo con la furbizia”.
“Se si sottovaluta la pericolosità delle mafie si è gia perso” dichiara Gaetano Pascale durante il suo intervento.
Lo scrittore inoltre precisa:
“Un nemico cosi organizzato lo si combatte con grandi strategie politiche, con grandi sforzi”, in quanto
“Fenomeno non legato a realtà locali”.
“Importante è la formazione, la preparazione per tuttti quei giovani che vorranno perseguire i principi della legalità” sottolinea ulteriormente Pascale.
Chiusura dell’incontro con una frase di Paolo Borsellino menzionata dalla Prof.ssa Mariantonietta Zingrillo, moderatrice dell’incontro:
“Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene”