COVID-19, PUGLIA INVASA DALLE VARIANTI.
Il lavoro contro il Covid – 19 per la tutela della salute della collettività non è mai cessato.
In Puglia la variante inglese del Covid è quella predominante, attualmente sono in corso indagini su casi sospetti della variante indiana. I due casi accertati, riguardano due persone rientrate dall’ India. A fine aprile, in Puglia, sono stati identificati anche tre ceppi di variante brasiliana, ma al momento quella predominante resta la variante inglese, pari al 93% dei casi.
Questo è il risultato appunto, dell’ indagine svolta dal Centro di Coordinamento Regionale LAB SARS COV – 2 del Policlinico di Bari e dall’ Istituto Zooprofilattico di Puglia e Basilicata. E’ stato proprio quest’ ultimo ad isolare a dicembre il virus corrispondente al ceppo di variante inglese.
Il 21 e 22 dicembre 2020 arrivarono all’ Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Puglia e Basilicata i tamponi di due pazienti pugliesi, due studentesse, provenienti dal Regno Unito e risultate positive al test per Covid-19. Entrambi i tamponi furono sottoposti al test di isolamento del virus su cellule Vero E6 e al sequenzionamento del genoma virale. In data 24 dicembre 2020 il Dott. Antonio Parisi, dichiarò un esteso effetto citopatico sulle cellule e confermò l’ isolamento del virus del test Real Time Pcr, riuscendo ad isolare la variante inglese.
Ringraziamo il Dott. Antonio Parisi, Direttore Vicario dell’ Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Puglia e Basilicata, un’ autorità importante per il contact tracing , che si è concesso ai microfoni della redazione di Puglia Press.
- Dott. Parisi stiamo seguendo l’ evoluzione delle varianti che da oltre 1 anno si stanno affacciando sul nostro territorio, ci sono varianti che si distinguono per la loro virulenza rispetto alle altre?
Abbiamo notato dopo l’ estate l’ arrivo della variante spagnola, ma quella che ha destato maggiore preoccupazione è stata la variante inglese che in pochi mesi è diventata la maggiore responsabile dei casi Covid in Puglia, pari al 93% di positività. Anche in altre regioni, sono arrivate varianti che si sono distinte per la contagiosità e virulenza e più delle altre vanno attenzionate con occhio particolare. La variante brasiliana, per esempio, ha colpito principalmente Umbria, Lazio, Emilia Romagna e Abruzzo. Queste varianti tendono a circolare prima e quindi possono arrivare nel nostro territorio, motivo per il quale sono monitorate costantemente. Viene monitorato lo stato di infezione a livello nazionale.
- Dott. Parisi come procedete solitamente: prendete campioni da ogni parte della Puglia e su questi campioni fate analisi specifiche?
Noi partecipiamo ad attività specifiche in sinergia con ospedali pugliesi. I campioni vengono distribuiti tra le province di sequenzionamento. Attualmente viene condotta dal nostro Istituto Zooprofilattico di Puglia e Basilicata ma anche dall’ Istituto di Igiene del Policlinico di Bari. Facciamo rete con una serie di laboratori ospedalieri. Da noi arrivano i tamponi, cerchiamo con delle tecniche molecolari di determinare la sequenza di ogni virus, le quali hanno molte varianti, alcune realmente preoccupanti ( esempio: la variante brasiliana ) più contagiosa delle altre, con delle modifiche strutturali che ne consentirebbe di essere meno sensibile agli anticorpi.
- Dott. Parisi essendo ancora lontani dall’ immunità di gregge, siamo ancora a 1/5 di I dose rispetto alla popolazione italiana, il vaccino potrebbe limitare la virulenza della variante brasiliana?
Cerchiamo di capire innanzitutto se il vaccino copre o meno la variante brasiliana, posso solo asserire che c’è una riduzione di efficacia rispetto alle altre varianti. A lungo termine capiremo se le varianti saranno resistenti completamente agli anticorpi, in tal caso andranno adeguati alle nuove varianti.
- Dott. ma dalla sua esperienza, potrebbe esserci un terzo richiamo a breve del vaccino?
Al momento non se ne parla, tutte le prove che facciamo non dicono questo, ma stiamo cercando di monitorare la situazione proprio per evitare che ciò accada, cercando di intercettare eventuali modifiche dell’ epidemiologia.
- Dott. Parisi cosa pensa in merito alle riaperture?
Abbiamo ancora una parte rilevante di 70enni, 80enni e 90enni che non sono vaccinati. Si riapre per motivi economici ma prevedo già casi, morti e difficoltà. Il sistema delle zone a colori non ha funzionato, è evidente. Guardate cosa è successo alla Sardegna, passata in un mese dalla zona bianca al rosso profondo. Ergo, si vuole aprire per motivi economici. Attenzione però, noi abbiamo avuto con le aperture della scorsa estate, in un liberi tutti indiscriminato, una seconda ondata dopo l’estate, tra le peggiori in assoluto.
- Dott. Parisi in Puglia i tamponi sono pochi, perchè?
Organizzare un piano di tamponamenti non è affatto semplice , quindi le difficoltà nascono proprio dalla cattiva organizzazione. Abbiamo chiesto a tutti i laboratori di dare la massima disponibilità per l’ attività diagnostica molecolare nell’ esecuzione dei tamponi. Quindi se qualcosa non ha funzionato, può essere migliorata.
L’ Istituto Zooprofilattico della Puglia e Basilicata ospita un percorso per fare tamponi in auto che nasce dalla collaborazione tra la protezione Civile Regionale, ASL di Foggia , Marina Militare e l’ IZS di Puglia e Basilicata. Lo scopo è di incrementare il numero dei tamponi e ridurre i tempi di risposta. I tamponi eseguiti nel
” DRIVE TROGH ” sono analizzati presso il laboratorio Covid-19 dello stesso istituto. Possono accedere al servizio esclusivamente le persone indicate dalla ASL nell’ ambito delle attività di tracciamento dei contatti
( Contact Tracing ).
Pensiamo a quello che succederà con le riaperture, anche se stavolta ci dovrebbe essere una “Green pass Covid” e … vedremo come sarà. Cerchiamo intanto di avere un atteggiamento moderato.
Ringraziamo il Dott. Antonio Parisi per l’ intervista che ha rilasciato alla redazione di Puglia Press.
Francesca Branà