ELEZIONI REGIONALI 2020
Come nelle favole, è finita l’ennesima campagna elettorale. Ai cittadini elettori è toccato apporre il proprio “sigillo” e credere ai draghi, alle fate così come ai principi azzurri.
Paul Valery (grande poeta francese) affermò che “In principio era la favola”. E vi sarà sempre. D’ altronde è lo stesso che ebbe a dire che il futuro, non essendo più quello di una volta, rappresentava un guaio del nostro tempo.
Come ogni elezione che si rispetti, il risultato che ne è derivato sarà sempre un banco di prova “dei cocomeri”, ovviamente.
Cosa avranno capito i cittadini di questa macilente campagna elettorale? Che i prati sono in fiore? O magari tra gli alberi una stella e che la notte si è schiarita. Be’, non sarebbe male ma è già qualcosa, nella speranza che Maria avrà le braccia accoglienti per “noi” cittadini pugliesi che abbiamo votato, non solo come un nostro diritto e dovere ma anche questa volt, con un altro senso di responsabilità, per stabilire chi deve amministrare una Regione “dissestata”, colma di problemi i quali oramai sono anni che si porta dietro.
Su certi aspetti ci siamo divertiti in quanto, ignari, ci siamo trovati in scampoli d’estate tra battute e coupe de theatre, con le frasi “Votatemi e non ve ne pentirete”; poi attraverso questi, abbiamo scoperto gli angoli remoti della città, forse abitati da aborigeni.
I candidati che si sono contesi la poltrona sono stati: Michele Emiliano, Raffaele Fitto, Antonella Laricchia e Ivan Scalfarotto.
Il vincitore contro pronostico è stato il governatore uscente Michele Emiliano con un distacco, 47% a 38,8% su 4.026 sezioni. Una vittoria apparsa come una sorpresa, con un testa a testa fino alla fine.
Le prime proiezioni hanno portato alla rimonta del “centrosinistra” ribaltando ogni previsione.
Un crollo soprattutto per il partito di Matteo Salvini con il 9,5% che in Puglia nelle ultime elezioni europee aveva superato il 25%.
Emiliano ha superato tutti gli ostacoli, grazie anche a qualche migliaio di assunzioni, le gestione Covid e il mancato accordo con i grillini, con la candidata Antonella Laricchia che si è fermata all’11,1% e il Movimento 5 Stelle al 9,8%, smentendo l’ipotesi di un voto disgiunto. Emiliano ha superato la spaccatura con Italia Viva di Ivan Scalfarotto e la ministra Teresa Bellanova, fermatisi a meno del 2%.
Ha votato il 56,4% dei pugliesi contro il 51% del 2015 superando la paura Covid-19.
Il Presidente della Regione Puglia ha annunciato durante la conferenza stampa post vittoria elettorale i prossimi punti programmatici del governo pugliese:
1 – Ricostruzione del paesaggio e del capitale produttivo colpito dalla Xylella, attuazione un’agricoltura moderna connessa alla trasformazione industriale e che porti acqua a sufficienza in tutta la Regione;
2 – Investimenti sul Recovery Fund;
3 – Fare il punto sulla Sanità pugliese con l’utilizzazione di 1.250 posti letto in più che la Regione avrà per dare alla nostra Regione un servizio sanitario all’altezza delle regioni del Nord e risolvere la questione Ilva in maniera definitiva.
Auspichiamo che quello che ci è stato detto e promesso durante la campagna elettorale non rimanga solo “leggende” ma almeno, come ci insegnò Voltaire, “L’emblema della verità” sia per la Puglia ma anche e soprattutto per i pugliesi, con l’orgoglio e quella miserabile dignità di cui tutti hanno diritto.
Francesca Branà