Maria Agata Zaurito una donna in prima linea
Vuole una mia prima sommaria impressione su quanto sta accadendo intorno a noi, gente del terzo millennio?
Sì, o meglio, no dottoressa, vorrei il core, la parte aurea che le lascia una giornata di farmacista a consegnare alle tante facce spaurite e preoccupate, la speranza infagottata in pillole, bustine, fiale, medicine insomma. Ecco dottoressa, il Covid-19 ha cambiato anche il vostro rutinario approccio, o rimanete freddi rivenditori?
Intanto, non siamo mai stati freddi rivenditori, ed io personalmente men che mai. Questa professione, benché figlia di mamma farmacista, nipote di nonno farmacista, un fratello laureando…
…in farmacia, immagino
Esatto, e non vedo l’ora che la prenda questa laurea, un altro paia di mani non guasterebbero…ah, le stavo dicendo che questa professione l’ho scelta, non mi è stata imposta. E tuttavia, le devo dire che il primo mese di vita professionale sotto stress Covid-19 qualcosa di forte mi ha lasciato già. Se dovessi dirlo con parole mie mi tornerebbe difficile, mi scusi
E allora?
“Scomodo un grande della letteratura italiana: ‘Si dovrebbe pensare più a far bene che a stare bene: e così si finirebbe anche a stare meglio’. L’ho detto”
Eccola, Maria Agata Zaurito, è tutta qui, in queste prime battute. Pochi ritocchi, quanta basta a delinearne meglio i contorni: 32 anni, piacente, di una bellezza serena, single, erede dell’accorsata e storica spezieria di Massafra creata dallo speziale Cosimo Massaro papà di Vita Massaro, naturalmente farmacista e attivissima mamma di Maria che, per rompere il ghiaccio, si adagia su un abusato aforisma di Alessandro Manzoni. Lo fa quasi in religioso rispetto, non ci si stravacca sopra, vi si siede con garbo, timidamente, come sull’orlo di una sedia. E’ il suo stile di persona a modo, affatto egocentrica, molto rispettosa delle professioni altrui e della gente semplice.
Che ne dice, lasciamo riposare Manzoni per tornare a Maria Agata Zaurito?
Accidenti che salto. Bene, allora Maria Agata le dice che dobbiamo cominciare a pensare ad una ripresa delle nostre vite: non possiamo continuare a stare in casa con la prospettiva di rimanerci per sempre. Mi terrorizza solo il pensiero di una clausura forzata. Nello stesso tempo, però, dobbiamo anche sapere che in questo momento la situazione è ancora talmente grave da rendere irrealistico qualunque progetto di riapertura a breve
Eppure non si può stare soltanto in attesa
Certo che no, bisogna far ripartire la nostra economia, ma dobbiamo riuscire a farlo senza mettere a repentaglio la nostra vita. Per il momento è indispensabile proseguire con il più rigoroso isolamento e parlare di date è certamente prematuro
Non mi pare un concetto tanto nuovo
Infatti, è una citazione del virologo Roberto Burioni in cui mi rispecchio tantissimo
Un bel vizietto quello di parlare con parole di personaggi importanti
Lo avrà capito che guardo sempre al meglio. Il professor Burioni lo sto seguendo molto in questo periodo, ne condivido anche le sue news sulla mia pagina Facebook, Instagram e spingo anche i miei amici a seguirlo. Le dirò di più
Lo dica
Io passò così la mia domenica. Certo, mi dedico alla letture, agli aggiornamenti professionali, ma seguo molto anche il sindaco di Bari, Antonio Decaro del quale non perdo nemmeno un suo video; anzi, li condivido tutti, mi piace molto il suo modo di fare
Sempre il meglio, eh?!
In tutto. Per esempio, seguo molto Fedez con la Ferragni e il loro bellissimo bimbo Leone.
Letteratura, scienza e jet set della tv
Non mi fraintenda, è che dopo una settimana stressante arrivi a pezze al giorno di riposo, ma anche a staccarti dalla tv dove vai? In cucina. No, ho seguito con partecipazione da fan anche la costruzione del nuovo ospedale Covid-19…sì, compresi i vari attacchi, i controlli della guardia di finanza e altro. Le confesso che tutto questo mi ha condotto alla frase del Manzoni
Torniamo al virtuale, dunque
No, no, non creda che me ne stia sempre in divano, io sono, anzi, tutti noi, e qui dentro siamo una bella squadra, tutti noi siamo scesi immediatamente nel concreto, fra la gente
E’ il vostro lavoro pur nella eccezionalità attuale, o no?
Certo, certo, anche se c’è modo e modo di stare al banco
E fuori banco?
Come famiglia abbiamo fatto diverse donazioni; non volevo parlarne, ma lei mi ci ha furbescamente costretto. Dopo un servizio televisivo visto in una delle tante sere, se non erro si trattava di Report, in cui i vigili del fuoco lamentavano l’assenza di mascherine, è stata di mia madre l’idea di contattare il comando per una donazione. Come vede, la televisione non è solo mero passatempo. Abbiamo fatto lo stesso anche con gli operatori ecologici di Massafra, convinti che la resistenza di una catena si misura dall’anello più debole
Altro pensiero alto, e qui stiamo fra Christiaan Barnard e Stanislaw Jerzi Lec
Vedo che ha studiato
Di passaggio, ma torniamo a noi di quaggiù, nella quotidianità. Che aria si respira in questi giorni in farmacia?
Le richieste dei pazienti sono tantissime. Intanto, abbiamo ampliato molto l’assistenza domiciliare agli anziani e alle mamme con bambini; la mattina sono invasa da wattsapp con liste di spesa delle mamme, richieste di consigli e tanto altro. Lo so, le anticipo quello che sta per dirmi: no, non ho preso la laurea per vendere pannolini e omogeneizzati, ma i bambini possono essere vettori di questo virus e mi rendo conto di quanto possa essere pericoloso uscire di casa insieme a loro. Lo faccio con piacere, i bambini sono quelli che mancano anche di più in farmacia, con i loro sorrisi, i loro abbracci…
Una single che ama i bambini.
Certo, anche vederli appena nati, con qualche giorno di vita…ci mancano tantissimo. Non vediamo l’ora di riabbracciarli…le dico una cosa, questa Pasqua la sto dedicando a loro con una iniziativa…no, non gliela anticipo, al momento preferisco tenerla riservata
Molto bello. E bambini e mamme a parte?
Beh, in questo mese in farmacia ci siamo occupati del reperimento di mascherine, gel, igienizzanti, guanti, integratori per soddisfare le migliaia di richieste. Sono prodotti che per fortuna non ci sono mancati dietro al mio impegno costante nella ricerca e nel trovarli nel miglior rapporto qualità prezzo. Cosa pensi io di questo periodo? Che è una rivoluzione dentro una vera e propria guerra. Dal mese di aprile siamo anche già attivi con il fascicolo elettronico (fse) partito ormai in varie regioni: ci permetterà, soprattutto in questo periodo, di ridurre al minimo i contagi
Dottoressa, si ricorda almeno il pronti-via di questa gara contro il virus?
Certo, il 7 marzo, una data importante, il giorno di nascita di mio nonno Cosimo, lui avrebbe compiuto 96 anni
Che dire? Il compleanno del fondatore della farmacia è coinciso con l’inizio di tutto questo bailamme
Certo, mi chiusi in farmacia, contattai il mio grafico, un amico, e gli dissi ‘dobbiamo essere pronti da lunedì’. Mi rispose dandomi della pazza e aggiunse ‘come faccio, è impossibile fare tutto, chi trovo di sabato? E poi, abbiamo tempo’. Tempo? Di lì a qualche giorno la chiusura delle attività commerciali. Altro che, ricordo benissimo il pomeriggio in cui mia madre entrò in farmacia col suo modo di fare… non accettava l’idea che le persone dovessero stare a un metro di distanza…è cambiato tutto velocemente…mai avrei pensato di fare aspettare la gente fuori, di vedere mia madre con guanti e mascherina a sollecitare noi al banco ad essere veloci, a sentirla ripetere ai clienti ‘veloci, non intrattenete le dottoresse che sono stanche e c’è gente fuori al freddo. ’. Quante volte l’ho sentita ripetere sempre la stessa frase.
Una vigilessa in camice bianco
L’ha detto, ma è stato necessario, mai avrei potuto immaginare di non far entrare gente in farmacia, a vederla fuori in coda, disciplinatamente e noi dentro, bardati fra sorrisi nascosti a fare la spola fra il banco e gli scaffali. Un’isola in mezzo al corso di negozi con le serrande abbassate, amici che non posso incontrare, a tante piccole cose che ti mancano: il mio parrucchiere, la mia estetista, i miei negozi di fiducia che non vedo l’ora di vederli riaprire, le strade deserte, l’irrealtà di una piazza vuota
Finalmente, se stessa, una donna, un essere umano senza mascherina e guanti di lattice
Già, rischiamo di diventare automi in un film fantascientifico, ma siamo sempre persone; io, le mie valide colleghe, la squadra di lavoro Covid-19 che ringrazio in modo particolare, come i validi collaboratori e collaboratrici del servizio a domicilio e tutte le figure professionali che girano intorno a noi
Dottoressa, è stata bravissima, il suo quadro della situazione è stato perfetto. Un desiderio particolare?
Voglia tornare a vedere i bambini gironzolare in farmacia, tornare sorridere a sorridere loro, ad essere compiacenti. Ecco, voglia di uscire il prima possibile da tutta questa assurdità
E intanto?
E intanto ci sosteniamo con le tante manifestazioni di affetto ricevute, anche di artigiani, commercianti. Ci aiutano, sa? Abbiamo ricevuto anche attestazioni concrete come la colomba pasquale arrivato a tutto lo staff da una pasticceria
Di Massafra, immagino
Beh, sì, la pasticceria…va bene va bene, non le dico il nome…ma mi permetta almeno di ringraziarla pubblicamente, come ringrazio tutte le persone che continuano a sostenermi e a chiedermi aiuto; in fondo, è grazie a loro che affronto la giornata in modo diverso, mi aiutano a superare i momenti di sconforto che, lo confesso, non è che manchino
Ed io ringrazio lei, sentendola aprirsi così, senza artifizi, alla mano, malgrado il gran stress quotidiano. E’ stato un po’ come sentire tutte e tutti i farmacisti italiani praticamente in guerra contro questo maledetto intruso nella normalità della nostra vita
Ed io la ringrazio per l’opportunità che mi ha dato. Sa, mai avrei pensato di dover rilasciare una intervista; evidentemente il mio carattere riservato è stato violentato dal signor Covid-19, ma l’ho fatto con piacere. Ho proprio bisogno di sentire la gente più vicina di quanto possa apparire bardata da marziana.