Taranto – Avviato a Grottaglie il servizio di assistenza domiciliare educativa rivolto alle famiglie fragili
GROTTAGLIE – È stato avviato dall’Ambito 6/Ta il servizio di Assistenza domiciliare educativa che si rivolge ai minori e alle minori inseriti in nuclei familiari che usufruiscono delle Misure di Contrasto alla Povertà e che si trovano in uno stato anche temporaneo di fragilità sociale. Le attività delle educatrici, che svolgono il loro servizio a domicilio dal lunedì al sabato, assicurano interventi educativi e di integrazione sociale, con l’obiettivo di sostenere il percorso evolutivo dei minori all’interno del contesto familiare.
Il servizio, che è stato avviato attraverso le risorse disposte dal PON Inclusione 2016, coinvolge circa 50 famiglie e 70 minori degli undici comuni di Ambito e si inserisce in quegli interventi che mirano a prevenire situazioni di emarginazione e devianza sociale oltre che a evitare le istituzionalizzazioni dei minori. Le educatrici professionali impiegate, selezionate attraverso bando regionale, e in rete con le assistenti sociali dei comuni, calibrano il loro intervento in maniera personalizzata fissando obiettivi, tempi e intrecciando relazioni con ogni ente coinvolto nella loro formazione (scuola, associazioni sportive, parrocchie) al fine di integrare le risorse educative di ognuno. Periodicamente, le educatrici e le assistenti sociali si riuniscono con l’ufficio di Piano per relazionare sulle attività al fine di monitorarle e ricalibrarle se necessario, assicurando la maggiore aderenza possibile ai bisogni dei minori e delle minori.
L’Ade era uno strumento di intervento assente sul nostro territorio e il Coordinamento di Ambito ha reputato prioritaria la sua attivazione. Finalmente ora potremo stare al fianco delle famiglie fragili in modo funzionale, prendendo in carico i minori e sostenendo i genitori nella cura e gestione dei minori stessi. Attraverso questi interventi domiciliari, è possibile evitare che per alcuni bambini e bambine sia disposto l’allontanamento dai propri genitori e il loro inserimento nelle case famiglia, una misura adottata anche quando il territorio non fornisce alternative alla loro presa in carico. L’ADE può rivelarsi una carta vincente per i servizi sociali perché a prevalere deve essere sempre il bene dei bambini e delle bambine. La loro cura spetta alla comunità, alle agenzie educative e alle istituzioni ed ogni azione intrapresa in questa direzione si rivela sempre un successo.”