Taranto – Lavoratori in A.S. USB: “Ricorsi in tribunale. Mittal non rispetta condanna”
TARANTO – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di USB Taranto: “Grande partecipazione dei lavoratori – dichiara Rizzo – sintomo che c’è la volontà di far prevalere i diritti di fronte ad un atteggiamento errato da parte di ArcelorMittal. Oggi abbiamo fatto il punto della situazione partendo dalla questione bonifiche passando anche dagli impegni presi pochi giorni fa durante la festa dell’USB da parte del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano per contribuire con una somma annuale come integrazione ai lavoratori Ilva in AS impiegati in lavori di pubblica utilità e da parte del senatore Mario Turco che sta presentando un emendamento per blindare la norma che consente alla Regione di erogare i fondi. Sulla questione cause in Tribunale siamo partiti con diversi ricorsi con il nostro legale Mario Soggia a seguito della sentenza del Giudice per comportamento anti sindacale da parte dei gestori dello stabilimento, che poi non hanno rispettato tale sentenza. In merito alla questione “appalti” presenteremo presto un progetto ad ArcelorMittal, che abbiamo inviato anche al senatore Mario Turco, per evitare i licenziamenti e le ripercussioni sui lavoratori in termini di diritti e sicurezza”.
“Ho comunicato ai lavoratori non assunti da ArcelorMittal, quindi posti in Amministrazione straordinaria, che ho depositato i primi ricorsi dopo la condanna di ArcelorMittal per comportamento anti sindacale del Tribunale di Taranto, causa che ho personalmente seguito per conto del sindacato USB di Taranto. ArcelorMittal – dichiara l’avvocato Mario Soggia – pubblicò le graduatorie a maggio di quest’anno, così come previsto dal procedimento ex art.28, Legge 300/70, Tribunale di Taranto Sezione Lavoro, Ruolo Generale marzo 2019, ma proprio in queste graduatorie abbiamo riscontrato una serie di anomalie: sono stati usati come criteri di scelta dei concetti generici di polifunzionalità o di valutazione di certificazioni e abilitazioni senza specificare di quali abilitazioni e certificazioni si stesse parlando, quando il Giudice ha condannato l’azienda proprio per l’adozione di questi criteri così generici. Stiamo, quindi, depositando diversi ricorsi a favore dei lavoratori coinvolti nelle graduatorie in queste anomalie. Attendiamo nuovi provvedimenti dal Tribunale di Taranto”.