BAT – Una rete ciclabile che colleghi la Puglia, Antonella Gentile si racconta per Pugliapress.
In viaggio verso una nuova avvincente avventura, ma con il pensiero sempre rivolto alla sua terra.
Antonella Gentile, da Barletta, conosciuta in Italia e oltre confine per le sue imprese ciclistiche, ha voluto rivolgere un pensiero ed un appello al mondo ciclistico pugliese e alle istituzioni in particolare, mentre è attualmente impegnata nell’impresa di percorrere in bicicletta un lungo tratto di strada che dall’Europa la porterà nel lontano Giappone.
L’importanza delle reti ciclabili e la loro espansione con tutti i suoi vantaggi sono al centro della sua osservazione.
Riportiamo qui nel seguito la sue dichiarazioni:
“Mi chiamo Antonella Gentile e sono una cicloviaggiatrice di Barletta. Negli ultimi anni ho scoperto la passione per la bicicletta e ho viaggiato in maniera anticonvenzionale con la mia bici attraversando Italia, Austria, Germania, Danimarca, Svezia, Norvegia, Croazia, Slovenia, Repubblica Ceca, Polonia, Lituania e Lettonia. Purtroppo l’Italia è stato il paese più difficile da percorrere a causa della mancanza di piste ciclabili. Mi sono imbattuta spesso in strade statali o molto trafficate e solo in pochi tratti ho avuto la fortuna di sentirmi sicura. La bicicletta offre la possibilità di stare a contatto con la natura, di respirarne i suoi odori e di sentirsi parte di essa ma a volte questo sentimento viene meno quando con la bici si è costretti ad attraversare strade pericolose, a volte anche facendo slalom fra camion. Il mio sogno da barlettana è quello di creare una rete ciclabile attraverso la quale collegare le varie città della Puglia. Costruire piste ciclabili è fondamentale perché oltre ad incrementare il cicloturismo, incentiverebbe anche l’uso della bici fra gli stessi cittadini riducendo quindi lo smog e l’inquinamento e creando anche nuove opportunità per il tempo libero. Percorrendo piste ciclabili meravigliose in varie parti d’Europa mi sono resa conto di quanto siamo indietro rispetto agli altri Paesi in cui invece andare in bici è la normalità. Molti pensano che sia una questione di mentalità e di pigrizia ma io sono convinta che migliorando la rete infrastrutturale, automaticamente i cittadini, sentendosi più sicuri, sarebbero più spronati ad andare in bici. Questo mezzo offre tanti aspetti positivi. Si diventa più indipendenti, si conosce più facilmente la geografia di un territorio in quanto le salite e le discese che si percorrono in bici rimangono sempre impresse dentro di noi, stando all’aria aperta migliora anche l’umore e porta ad una riduzione dell’obesità. La bici penso sia anche un mezzo attraverso il quale fare amicizia perché è storia, è km percorsi, persone incontrate, ricordi e quindi è capace di raccontare il mondo, quello bello di cui spesso non parla nessuno, quello fatto di solidarietà, di gente che ti aiuta a sistemare la bici quando si rompe o che ti accoglie nella propria casa senza pretendere nulla in cambio. Costruire piste ciclabili sarebbe quindi un passo verso il cambiamento.”