Francesco Vaccaro, la forza della vita
Ci sono delle storie che vanno raccontate perché piene d’amore. Ci sono delle storie che appartengono al nostro quotidiano. Ci sono delle storie che raccontano quanto la vita possa essere tutta in salita.
I grandi autori della musica italiana, da sempre, si spendono in merito, forse ai giorni nostri un po’ meno. Agli inizi degli anni 90 fummo tutti colpiti da un pezzo denominato “La forza della vita” di Paolo Vallesi, tornato prepotentemente alla ribalta, manco a farlo apposta, proprio quest’anno, vincendo ‘Ora o mai più’, un programma Rai che ha il fine di recuperare quei talenti che si sono persi per strada. In quel brano c’era un passo che diceva “Anche in fondo agli ospedali della nuova malattia, c’è una forza che ti guarda e che riconoscerai… È la forza più testarda che c’è in noi, che sogna e non si arrende mai. È la volontà più fragile e infinita, la nostra dignità: la forza della vita”. Quanta verità in quel brano e, in particolare, in quelle parole, proprio tutto quello che noi abbiamo trovato negli occhi di Francesco Vaccaro, un giovane tarantino che, della sua malattia, ne ha fatto una forza per creare, per raccontare con le immagini della terra d’origine, i percorsi in salita della vita, non solo della sua ma di tutti coloro che soffrono.
Francesco è nato a Taranto e, da 20 anni, vive nel Quartiere Tamburi. E’ una persona speciale. E’ caratterizzato da una forza straordinaria perché, nonostante viva condividendo ogni momento della sua vita con una patologia autoimmune da ben 14 anni, e relative difficoltà e limitazioni, trasmette, a tutti coloro che si rapportano a lui, una sensazione di incoraggiamento.
Ad agosto 2018, dopo il suo penultimo ricovero, si è impegnato a preparare un foto-libro che, già nel titolo, la dice lunga su come vive la sua vita: “Arrendersi? Mai!” Con questo vero è proprio capolavoro, i cui ricavati sono destinati a donazione a Make A Wish Italia Onlus, Francesco ha rafforzato la capacità di sopportare molto di più la sua situazione di salute e, nel contempo, trasmette agli altri la forza di reagire. L’esperienza di vita di Francesco è condivisa con tutti coloro che soffrono ed affrontano ogni tipo di situazione. È sempre attento alle problematiche del quartiere in cui vive e cerca di dare il suo apporto per sensibilizzare a migliorare la vivibilità.
In una splendida giornata di sole, abbiamo incontrato Francesco allo stadio Iacovone di Taranto, proprio mentre la squadra locale si allenava. E’ stato un momento di gioia davvero fantastico per il giovane che ha esaudito un suo grande desiderio: quello di conoscere, di persona, i calciatori che tanto apprezza la domenica. Il lungo abbraccio con capitan Marsili, i sorrisi di compiacimento del funambolo Esposito, le carezze affettuose di Favetta, hanno costellato quei momenti tutti rossoblù, proprio come il suo cuore.
Nell’occasione, più che un’intervista, Francesco ci ha voluto inviare dei veri e propri mòniti che tanto ci fanno riflettere: “Ricordo a tutti che, come dice il proverbio, ‘Finché c’è vita, c’è speranza’, è non è mai così certo. …E pensare che, quando c’è la salute, dovrebbe essere motivo per essere felici, ma spesso lo si ignora”.
Francesco è circondato da persone che gli dimostrano un grande affetto e, attraverso le nostre pagine, coglie l’occasione per ringraziarle per ciò che fanno per lui. E noi ci affianchiamo a lui nel farlo, soprattutto per i suoi splendidi genitori. Un pensiero va anche a Gianni Aprea, il nostro gancio, sempre vicino a chi soffre.
Grazie Francesco per quello che hai donato a noi, per la tua grande forza di volontà, per la tua Forza della vita. E’ stato bello rivederti in Processione Giovedì Santo. Per noi, solo la conferma di quello che sei.
Francesco Leggieri