Libia: raggiunto accordo per una tregua. Soddisfazione dal governo italiano.
Svolta nella crisi libica. Le contrapposte milizie in guerra hanno raggiunto un accordo per la cessazione delle ostilità. L’incontro, promosso dalle Nazioni Unite e supervisionato dallo stesso inviato dell’organizzazione Ghassam Salamè, ha sancito la tregua tra le varie parti. La notizia viene riportata dal profilo Twitter dell’ UNSLIM, la missione di supporto in Libia per conto delle Nazioni Unite. L’incontro fra i rappresentanti delle contrapposte milizie si è svolto a Zauia (Zawiya), nella parte nord – occidentale del paese. Da tale intesa, sottoscritta dalle parti dopo due ore circa di colloquio, vengono sancite, oltre alla tregua, diverse altre misure, come la protezione dei civili, e la riapertura dell’aeroporto civile di Tripoli, rimasto chiuso nei giorni precedenti.
Se tale tregua verrà rispettata, potrebbe avere luogo in futuro un nuovo incontro tra le parti sempre sotto l’egida dell’ Onu. In serata, il rappresentante per la Libia Ghassam Salamè, in videoconferenza da Tripoli, ha riferito alle Nazioni Unite sull’accordo di tregua appena raggiunto.
L’Italia, unitamente ad altre nazioni europee, ha espresso l’augurio che tutte le parti in causa rispettino la tregua appena raggiunta. Anche gli Stati Uniti hanno auspicato il pieno rispetto dell’accordo.
Il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi ha espresso soddisfazione per l’accordo raggiunto ieri tra le milizie in guerra.
Nel vertice di ieri a Palazzo Chigi, sono state gettate le basi per una conferenza sul caso Libia da tenere nel mese di Novembre, tra il 10 e il 22, a Roma o in Sicilia. Nel frattempo, il governo francese, con una dichiarazione del ministro degli Esteri Jean – Yves Le Drian, ha replicato alle critiche al suo operato sostenute ieri da parte italiana, affermando di non essere contro l’Italia, e di sostenere l’impegno per la tale conferenza di servizi.
L’accordo sembra finora reggere. Ma come sottolineato dal leader della Settima Brigata, la tregua resta però fragile. L’unità di combattimento Rada, vicina alle forze presidenziali, e guidata da Abdel Rauf Kara, ha già dichiarato di non voler rispettare l’accordo.
Nella giornata di ieri per le strade di Tripoli si continuava a sparare. Il premier Fayez Al Sarraj ha costituito un comitato di crisi destinato a perdurare finché non verrà superata l’attuale situazione di instabilità politico – sociale nel paese.
L’ultimo bilancio diffuso dal ministro libico della sanità Omar Bashir riferisce di 63 morti e oltre 150 feriti in nove giorni di scontri. Vi sarebbero anche diversi dispersi. Lo riportano diverse agenzie di stampa.
Nelle ultime ore si era anche diffusa la notizia della fuga di centinaia di emigrati provenienti da vari stati dell’Africa, che erano rinchiusi in un centro di detenzione vicino Tripoli. La notizia, diffusa dal sito della Reuters, è stata smentita dalle autorità libiche.
FOTO – DIRETTANEWS.IT