Taranto – Tragedia Pollino: tra le vittime anche due tarantini
Sono due i tarantini che hanno perso la vita nella tragedia del Pollino: Miriam Mezzolla, 27 anni, di Torricella e Gianfranco Fumarola, 43 anni, nato a Martina Franca, ma residente a Cisternino (Br). 44 sono state le persone travolte dalla piena del Raganello nel parco del Pollino, 10 le vittime, 11 le persone ferite e 23 le persone salvate.
La tragedia
Il 20 agosto le vittime stavano facendo rafting con un gruppo di 23 persone in visita nell’area. Secondo la ricostruzione del capo della protezione civile regionale Carlo Tansi, (era prevista allerta meteo “gialla” in quel giorno) le piogge che si erano abbattute sull’area avrebbero ingrossato il torrente. L’onda di piena ha travolto tutti, sia per la forza che per la portata del torrente. Un muro d’acqua e di detriti di almeno 2,5 metri di altezza che ha scaraventato le persone a centinaia di metri di distanza. Alcuni corpi sono stati recuperati ad almeno tre chilometri dal punto di “impatto” della piena. Una terribile tragedia che ha acceso una polemica sul sistema di accesso alle Gole del Raganello: non ci sono accessi controllati e molti dei turisti si improvvisano escursionisti, senza i giusti strumenti e la preparazione adatta. Intanto sul caso la Procura della Repubblica di Castrovillari ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando i reati di omicidio colposo, lesioni colpose, inondazione e omissione d’atti d’ufficio.
Al 99% sono state rintracciate tutte le persone disperse; tra questi, i 3 ragazzi pugliesi di 21,22, 23 – che risultavano tra i dispersi – rintracciati ieri. I tre si erano accampati in località Valle d’Impisa. A dare notizia del loro ritrovamento è stata una loro amica che su Twitter ha informato le forze dell’ordine, con un messaggio: “Sono vivi”.
Le vittime
Myriam Mezzolla si trovava lì assieme alla sua amica Claudia Giampietro, di Conversano (Bari) – morta anche lei a soli 31 anni – in vacanza. Entrambe pugliesi, entrambe ballerine, amiche inseparabili la cui sorte ha unito anche in questa tragedia. Gli amici su Facebook le descrivono come amiche legatissime. Myriam lavorava a Lecce e con la sua famiglia viveva a Torricella.
Michele Schifone, sindaco di Torricella, ha accompagnato in Calabria il papà di Myriam per il riconoscimento della salma e ha proclamato il lutto cittadino: “Una notizia che nessuno vorrebbe mai ascoltare, una vita che vola via. Tutta la comunità di Torricella piange e si stringe intorno alla famiglia Mezzolla. Un’altra giovane perdita per tutti noi. Tanta rabbia, tanta tristezza. Non è facile trovare le parole e, forse, troppe parole sarebbero superflue. Per questa ragione, in segno di lutto e di rispetto, tutte le manifestazioni estive sono annullate.”
Gianfranco Fumarola, 43 anni, nato a Martina Franca, ma residente a Cisternino (Br), agente di polizia penitenziaria nel carcere “C. Magli” di Taranto, sposato e padre di tre figli. Quel giorno partecipava all’escursione con i figli di 11 e 12 anni ed una nipote ( la moglie Cinzia aveva deciso di non partecipare portando con sé il figlio più piccolo, di 4 anni). L’uomo è morto in ospedale a seguito di un trauma toracico e delle gravi ferite. Prima di essere travolto dalla piena del torrente, avrebbe messo in salvo i suoi figli: i ragazzi sono stati infatti ritrovati dai soccorritori attaccati a dei rami.
Il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, durante l’incontro a Civita: “Cerchiamo responsabilità. Sono morti che urlano. C’è bisogno, al di là dell’indagine penale, di capire chi doveva fare cosa. È una ricerca della trasparenza, non solo della responsabilità. Il Paese si è stancato di piangere morti. Se poi queste morti sono figlie di negligenza, sciatteria, incapacità, poca professionalità, sono morti che reclamano, che urlano. E noi non possiamo e non vogliamo permettercele”.
(Foto – Fonte ANSA)