Taranto – Omicidio Sarah Scazzi. Misseri a giudizio per calunnia contro la Bruzzone e Galoppa
4 anni di carcere è la pena richiesta dal P. M. Mariano Buccoliero per Michele Misseri, nel processo per calunnia, che vede Misseri in giudizio assieme ad altri due imputati, Ilaria Cavo e l’avv. Fabrizio Gallo, accusati a loro volta di diffamazione nei confronti di Roberta Bruzzone e Daniele Galoppa, per cui è stata chiesta dall’accusa la pena di un anno.
Misseri è finito sotto processo dopo aver dichiarato di essere stato plagiato dal suo ex avvocato, Daniele Galoppa e dalla criminologa Roberta Bruzzone – che all’epoca delle indagini era stata scelta come consulente di parte dall’allora avvocato difensore di Misseri, l’avv. Galoppa – e di essere stato dunque costretto ad accusare Cosima e Sabrina come responsabili dell’omicidio di Sarah Scazzi.
Mentre le due donne, condannate alla pena dell’ergastolo, sono detenute nel carcere C. Magli di Taranto, Misseri sta scontando da un anno nel carcere di Lecce, la pena definitiva di 8 anni per occultamento di cadavere ed in una lettera indirizzata alla mamma di Sarah Scazzi, Concetta Serrano, si sarebbe nuovamente addossato la colpa di quel terribile omicidio avvenuto il 26 agosto 2010, nella villetta di Avetrana. Nella lettera riportata dalla Gazzetta del Mezzogiorno, Misseri scrive: «Cara Concetta, perdonami, perdonami, perdonami, perdonami, perdonami per quello che io ho fatto a Sarah, sono stato io. Tua sorella Cosima e Sabrina sono innocenti! Lo capiresti subito se le vai a trovare! Non dare retta agli avvocati bugiardi!» e ancora «Cara Concetta, cerca di capire dove sta la verità. Se vai a trovare Cosima lo capira subito. Cosima e Sabrina sono innocenti.»
Misseri, che fece ritrovare il corpo della nipote, appena 15enne, nel pozzo del terreno Misseri, in contrada Mosca e che accusò moglie e figlia di averla uccisa, ha più volte ritrattato la propria versione, dichiarandosi infine unico vero responsabile della morte della piccola Sarah, consumata quel pomeriggio di agosto, nella villetta dei Misseri, ad Avetrana.
In questo processo, gli altri due imputati, hanno supportato la tesi di zio Michele, secondo cui la criminologa Bruzzone e l’avvocato Galoppa avrebbero indotto l’uomo ad alterare i fatti. La prossima udienza del processo è stata fissata al 3 ottobre