Taranto – Cittadino presenta esposto in Procura e staffista del Sindaco si dimette: coincidenze?
TARANTO – Una delle componenti dello staff del sindaco Rinaldo Melucci, Doriana Imbimbo, ha rassegnato le sue dimissioni in data 16 aprile. Dimissioni che – come da documento riportato in basso – risultano effettive in data 26 aprile.
Alcune settimane fa ci era arrivata in redazione la segnalazione di un cittadino e militante di “Fratelli d’Italia”, Francesco D’Eri, in cui lo stesso evidenziava incongruenze tra il profilo curricolare e il salario percepito dalla componente dello staff dell’Amministrazione Melucci. In aggiunta a quelle dichiarazioni, di cui il cittadino si faceva carico, firmando e allegando documenti a prova della propria versione dei fatti, era giunta poi un’altra sua annotazione, rispetto alla vicenda di cui il nostro quotidiano aveva pubblicato notizia in data 11 aprile (l’articolo completo a questo link).
In quell’ultima occasione, infatti, il Sig. Francesco D’Eri, aveva allegato alcuni documenti – tra cui uno relativo al decreto ministeriale del 17 dicembre 2012 n.207 – nei quali si evidenziava che il titolo di studio conseguito dalla collaboratrice si configurasse come diploma di laurea e dunque non congruente al salario percepito dalla stessa, determinato per la qualifica presunta della Sig.ra Imbimbo.
Riportiamo integralmente la nota di Francesco D’Eri:
“Da cittadino da sempre attivo in politica, e quindi interessato alla cosa pubblica, ho voluto dare un’occhiata alle delibere del Comune di Taranto -accessibili a chiunque dal portale- e mi sono imbattuto in quella relativa all’assunzione di una collaboratrice che, a chiamata diretta (procedura legittima delle amministrazioni comunali), è stata inserita nello staff del Sindaco. Leggendo le carte e il curriculum della succitata ho potuto notare alcune incongruenze nella dichiarazione del suo titolo di studio (diploma di Laurea rilasciato dallo IED nel 2001) sulla base del quale è stato definito il suo inquadramento all’interno della struttura dirigenziale. Ricordavo (e ho poi verificato) che quel titolo non fosse riconosciuto da Miur come titolo di Laurea e che lo è diventato solo a partire dal 2012 ma come “diploma accademico” e non come laurea. E’ dunque evidente che vi sia una incongruenza tra quanto dichiarato dalla collaboratrice e l’adeguamento della sua figura professionale al CCNL. Incongruenza che costa alla cittadinanza tarantina oltre 31.000 euro. (…) Nonostante la mia segnalazione e la mia denuncia fatta con esposto alla Procura Generale Della Repubblica, nessun Consigliere Comunale né di maggioranza né di opposizione ha preso posizione, c’è dato sapere solo che la signora in questione non si reca in servizio da mercoledì 11 aprile, vale a dire il giorno dopo la nostra denuncia fatta con una diretta Facebook.”
Sarà dunque la Procura, sulla base dell’esposto presentato, a decidere sulle ipotesi di falso e truffa.