Tra Bufale e verità, scende in campo la Postale. Ecco i VERI NUMERI ai quali non rispondere
Sono tanti, tantissimi i messaggi che girano in rete, su Facebook o WhatsApp, che mettono in guardia da presunte truffe, attacchi chimici, o che divulgano foto di povere persone tacciandole per truffatori pericolosi. E’ stato il caso dei due dipendenti Enel (veri) di Brescia, le cui foto sono diventate oggetto di una cosiddetta “catena di Sant’Antonio” in voga su WhatsApp, che metteva in guardia da due “presunti truffatori”. In realtà i ragazzi erano dipendenti veri e la velocità con la quale il messaggio si è diffuso ha arrecato agli stessi non pochi disagi.
Occhio alle bufale quindi, e a fare chiarezza ancora una volta, è la Polizia Postale che in diretta RAI, durante la trasmissione “La Vita in diretta”, ha chiarito quelle che sono le vere truffe alle quali prestare attenzione.
“NON RISPONDERE A QUESTI NUMERI”. Questa volta a dirlo è proprio la Polizia. I numeri in questione utilizzano prefissi italiani. Rispondere non fa scattare l’addebito – a differenza di quanto segnalato su alcuni siti. L’utente comincia a pagare se richiama il numero. Cosa che è tentato di fare dato che il numero sembra “normale” e la comunicazione cade subito.Nelle foto che alleghiamo è possibile prendere nota dei numeri.