Brindisi/Perugia- Omicidio Raffaella Presta; interrogatorio fiume per il marito. “Chiedo perdono, io l’amavo”
E’ durato nove ore l’interrogatorio fiume di Francesco Rosi tenutosi il 19 dicembre scorso davanti al gup di Perugia Alberto Avenoso, nell’ambito dell’udienza per l’omicidio dell’avvocatessa brindisina Raffaella Presta. Durante il colloquio, Rosi avrebbe ripercorso dolorosamente le vicende del suo matrimonio con Raffaella fino ad arrivare alle ultime ore prima del delitto avvenuto nel novembre del 2015; la furiosa discussione e poi i colpi di fucile esplosi contro la moglie che, come lo stesso Rosi ha ammesso, è stata l’unica donna della sua vita. Alla fine dell’interrogatorio, avrebbe anche chiesto scusa alla famiglia.
“L’amavo, non volevo ucciderla, ma poi ho perso la testa”, avrebbe dichiarato l’uomo nel faccia a faccia con il giudice. Per l’accusa, invece, Rosi avrebbe agito con premeditazione e per motivi futili e abietti: «per punire la vittima per una presunta relazione extraconiugale»
Intanto, il giudice Avenoso avrebbe accolto l’istanza di sequestro conservativo dei beni dell’agente immobiliare come chiesto dai legali della famiglia Presta. Si ritornerà in aula il prossimo 13 gennaio per discutere in merito alla richiesta di giudizio abbreviato che consentirebbe all’imputato di ottenere lo sconto di un terzo della pena.