Taranto – La voce dei bambini di Taranto arriva a ‘Le Iene’ con Nadia Toffa |FOTO
«I bambini di Taranto vogliono vivere». Li abbiamo conosciuti con questa frase i Genitori Tarantini. Una di quelle frasi che gela il cuore e i pensieri; una di quelle frasi che racchiude il dolore e la disperazioni di padri e madri che chiedono quanto di più naturale possa esistere per i propri figli: il diritto alla vita. E’ questo che contraddistingue questo gruppo di genitori, che da quasi un anno hanno dato vita a un comitato di lotta in difesa delle voci innocenti e inascoltate, quelle dei bambini di Taranto.
«Voglio respirare aria pulita» questo fu (anzi, è) il grido di Alessandro Rebuzzi, il guerriero buono, scomparso a soli 16 anni. Voleva respirare aria pulita Alessandro, nella sua città, Taranto. E poi c’è il piccolo Lollo, scomparso a 3 anni. E ancora la piccola Giada, o la piccola Sofia. La lista purtroppo è molto lunga. Sembrerà facile elencare una serie di nomi, in realtà, dietro quei nomi ci sono bambini che resteranno bambini per sempre, e genitori “orfani” dei loro figli. E non solo, c’è anche un’altra lista: quella dei bambini che lottano nei reparti di oncologia e che molto spesso sono costretti a curarsi altrove, lontani dalla loro città, dai loro affetti, tra le quattro mura di un ospedale. Banchi di scuola rimasti vuoti, la consapevolezza che si fa strada tra i loro coetanei e la paura di ammalarsi.
Sono stati tanti i forti segnali che il comitato Genitori Tarantini ha lanciato dalla sua fondazione: prima il manifesto “I bambini di Taranto vogliono vivere”; poi il flashmob, la passeggiata con i passeggini vuoti, simbolica manifestazione a testimonianza dei bambini che non ci sono più e di quelli che non sono mai nati. Perché a Taranto accade anche questo.
E cosa è stato garantito in tanti anni a questi genitori? Cosa ha sortito il loro urlo di disperazione? Dove sono arrivate le loro storie? Questa volta a farsi portavoce a livello nazionale è stata la iena Nadia Toffa. Giunta a Taranto due giorni fa, tra le tante associazioni, la Toffa ha ascoltato anche la testimonianza dei Genitori Tarantini.
Madri e padri hanno voluto evidenziare quanto oramai è noto, ovvero come i governi che si sono succeduti negli ultimi trent’anni abbiano fatto di Taranto un cimitero sia sociale che lavorativo. I Genitori Tarantini hanno puntato il dito contro i dieci decreti Salva Ilva e «sulle bugie di Renzi». Un vero “genocidio” quello di Renzi, lo hanno definito così, esprimendo le loro considerazioni anche sulla sparizione dei 50 milioni destinati ai reparti oncologici, e sulla «farsa dei soldi dei Riva che arriveranno a Taranto». Inoltre, cosa molto importante, i Genitori Tarantini hanno ribadito, mettendo a tacere polemiche strumentali, che non sono in linea con il Partito Democratico: «Michele Emiliano raccoglie le nostre istanze come Governatore della Regione Puglia e non come uomo del PD».
Una puntata molto intensa che andrà in onda domenica 4 dicembre in prima serata, e che ha visto tantissime testimonianze. Tra i Genitori Tarantini, come possiamo vedere dalle foto, tante sono state le storie. Citiamo qualche mamma come Rosaria Sara Roselli e suo marito, o Mariadelia Picuno che ha raccontato nel suo libro “Diario dei giorni sospesi” il dramma della malattia di suo figlio Leoluca, il coraggio di questo ragazzo nell’affrontare la malattia con il sorriso stampato in faccia e la guarigione.
Ancora, presente anche Aurelio Rebuzzi, il papà di Alessandro. Testimone di una lotta importantissima, condottiero della battaglia per la vita. Un indimenticabile Alessandro e il suo desiderio di «respirare aria pulita». La battaglia di Alessandro e di tutti gli altri bambini che non ci sono più, o che lottano contro il male, continua attraverso i loro genitori e tutto il comitato Genitori Tarantini. E non esistono cifre, risarcimenti, riscatti o “politichese” che possa colmare tutto questo.
Si ringrazia Gianfranco Curto per le immagini.