Taranto – Monsignor Santoro al Ministro Giannini: “I bambini hanno il sacrosanto diritto di disegnare cieli puliti”
Riportiamo integralmente le parole espresse da Monsignor Filippo Santoro al Ministro dell’Istuzione Stefania Giannini durante la vista istituzione nelle scuole del quartiere Tamburi di Taranto nella giornata di oggi.
Signora Ministro,
Taranto, con il quartiere Tamburi innanzitutto, continua ad essere sovraesposta ad agenti inquinanti che minano il futuro dei cittadini e sono proprio i bambini il tratto più fragile della popolazione Tarantina.
Vi sono aree in cui è fatto divieto di gioco o di frequentazione, in particolari giorni di vento viene interrotto il traffico veicolare per non aumentare l’inquinamento, tante poi sono le famiglie ai Tamburi interessate dalla malattia. Qui le ciminiere sono state costruite senza lungimiranza accanto alle case e alle scuole. A spese dei tarantini si è compreso quanto questa prossimità della grande industria sia nociva all’aria, all’acqua, alla terra.
La ristrutturazione degli edifici scolastici come sicuramente è stato e sarà sottolineato, non va assolutamente nella direzione di un qualsiasi maquillage o di un intervento sporadico atto a tamponare una delle tante forme di degrado urbano ma è appunto un tassello di un’azione grande efficace, complessa e condivisa che è quella delle bonifiche che deve continuare.
A Taranto abbiamo bisogno di sentire parole vere e nuove probabilmente a partire dai banchi di scuola dove i bambini hanno il sacrosanto diritto di disegnare cieli puliti senza minacciare la loro famiglia. Abbiamo bisogno di una cultura nuova e soprattutto abbiamo bisogno di speranza e questa si costruisce a partire dai piccoli.
Ministro, non se ne abbia se accanto a questo contributo di fiducia al quartiere Lei magari avverte una certa apprensione di questa città perché non siamo al traguardo ma alla partenza.
Auspico che tassello dopo tassello possa andare completandosi il mosaico di una Taranto risanata nel suo mare e nella sua terra. Da più parti occorre aggredire il problema: eliminando le cause inquinanti, fornendo servizi sanitari adeguati, bonificando l’ambiente, attuando politiche del lavoro che rendano possibile l’alternativa.
Dobbiamo portare avanti un lavoro di connessioni efficaci con tutte le forze buone di questa terra ionica: la Scuola, l’Università, la Chiesa, la pubblica Amministrazione, il mondo dell’economia devono trovarsi insieme per Taranto.
Signora ministro Giannini, amici tutti, voglio condividere con voi una mia personale riflessione.
In questi giorni è stata tolta l’impalcatura a Palazzo Santacroce. È un palazzo nobiliare che la diocesi sta restaurando per farlo divenire centro di accoglienza per i poveri di Taranto. E questo perché accanto ai diritti principali della salute, dell’ambiente e del lavoro, la città per ripartire deve rivendicare il diritto alla bellezza. Non si può ripartire senza apprezzare il bello, non si può educare o rieducare senza la bellezza.
Il buon Dio è stato generoso con la nostra Città, la Città dei due Mari, poi tanti uomini illustri e generosi l’hanno resa bella e artisticamente unica. Ora dobbiamo risalire la china portando avanti con convinzione le ragioni del futuro di questa terra.
Ripartiamo dalla scuola dei più piccoli: è il posto giusto!