Lecce – Roghi d’auto infiammano il Salento: distrutte le auto di due operatori della ristorazione. Possibile l’origine dolosa
Weekend di fuoco e panico nel Salento: nella notte tra il 10 e l’11 settembre Trepuzzi e Gallipoli sono state teatro di due roghi di auto, accaduti nelle rispettive città. La notte di Trepuzzi è stata infiammata da un grave incendio che ha coinvolto tre auto parcheggiate vicine, fra cui due Smart e una Ford Fiesta; mentre in un quartiere periferico di Gallipoli una Mercedes Classe A è stata resa irriconoscibile dalle fiamme che l’hanno avvolta.
I due eventi di fuoco, rispettivamente a Trepuzzi e a Gallipoli, sarebbero accaduti fra le 3.30 e le 4 del mattino di ieri; dettaglio che fornirebbe preziosi spunti di indagine al lavoro portato avanti dalle forze dell’ordine per risalire alla matrice dei due roghi. Il caso di Trepuzzi sembra ricondurre all’origine dolosa, data la dinamica con cui le fiamme hanno distrutto la carrozzeria delle tre auto coinvolte: secondo una breve ricostruzione dei Carabinieri l’incendio si sarebbe propagato da una delle due Smart, alla quale sarebbe stato dato fuoco. La dinamica che suggerisce il carattere doloso dell’incendio a Trepuzzi non convince del tutto i Carabinieri del Comando provinciale di Campi Salentina: la proprietaria della vettura data alle fiamme, una barista venticinquenne del posto, sarebbe estranea agli intrecci della scena criminale locale; un dato che aiuta ad escludere l’esistenza di conti in sospeso nella vita privata della ragazza.
La Mercedes incendiata a Gallipoli, invece, appartiene al cuoco del noto ristorante Marechiaro: l’auto del cinquantanovenne è stata trovata distrutta dalle fiamme in via Perugia, causando danni alla facciata dello stabile prospiciente al rogo e mettendo a repentaglio l’incolumità di abitanti e passanti. L’attentato alla vettura del cuoco gallipolino pare non aver ancora nessuna certezza sul movente e l’origine dell’accaduto: sul caso stanno indagando i Carabinieri della stazione di Gallipoli per cercare di dare un volto all’autore del gesto, qualora il rogo fosse di origine dolosa.
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