Taranto – L’acqua del Mar Piccolo è più dolce del previsto. Lo studio del Cnr
Uno studio condotto dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, e finanziato dal Miur negli ambiti del progetto “Ritmare, la ricerca italiana per il mare”, ha portato per la prima volta a quantificare l’efflusso di acque dolci sotterranee nel Mar Piccolo. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Environmental Science and Pollution Research.
Lo studio, è stato condotto grazie ad alcune analisi chimiche e isotopiche effettuate su alcuni campioni d’acqua, e grazie ad una raccolta dati – che sono andati a costituire una sorta di geodatabase – dalle circa 2.000 perforazioni presenti nei 1.600 km2 dell’area di interesse scientifico. Il dottor Maurizio Polemio responsabile dell’unita’ operativa di Bari dell’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del Cnr, ha spiegato che grazie a queste analisi, è stata definita la modellazione numerica del flusso delle acque sotterranee in diverse condizioni. Lo stesso ha spiegato ancora, che il volume medio annuo dell’efflusso delle acque sotterranee nel Mar Piccolo e’ stato valutato pari a 107 106 m3, che si riferiscono rispettivamente alle sorgenti principali e alle sorgenti sottomarine secondarie. Dunque, la salinità del Mar Piccolo è inferiore rispetto a quella del mare esterno. Questo perché vi è una intrusione marina delle acque di falda provenienti dalle sorgenti costiere subaeree e che vanno a mescolarsi con l’acqua di mare in un rapporto inferiore al 10%.