POMEZIA (RM)- VINO E OLIO ACQUISTATI SENZA PAGARE. CINQUE INDAGATI.
Sono cinque gli indagati, residenti in varie zone di Italia, per i quali si prospetta l’ipotesi di truffa ai danni di aziende operanti nel settore agroalimentare.
La guardia di finanza del comando provinciale di Roma ha iscritto nel registro degli indagati cinque persone, ritenute coinvolte in un caso di presunta truffa ad aziende agroalimentari di Catania, Piacenza, Roma, Treviso e Brindisi.
La denuncia, che ha dato il via alle indagini, è partita dalla provincia di Lecce, precisamente da Seclì. Un’azienda agricola locale avrebbe venduto alla “Italcom spa” di Pomezia 8000 bottiglie di vino, senza per questo essere stata mai pagata.
Il caso ha interessato subito la Procura della Repubblica di Velletri e, di conseguenza, le Fiamme Gialle della compagnia di Pomezia che hanno cercato di fare chiarezza sui fatti, indagando in tutta Italia.
Secondo quanto emerso, gli indagati, operando tramite la spa laziale, avrebbero commissionato, alle aziende coinvolte nel presunto raggiro, forniture di olio, vino, sottaceti e pasta, saldando il debito preventivamente con piccoli anticipi o con fidejussioni false.
La merce acquistata veniva poi stoccata in un magazzino di Pomezia e, come sospettano gli inquirenti, rivendute poi “ a nero”.
Per i fatti sin qui emersi, l’Autorità Giudiziaria ha quindi disposto una perquisizione a tappetto in tutte le filiali locali della Italcom spa presenti a Pavia, Colleferro e nella stessa Pomezia. Nelle abitazioni di alcuni degli stessi indagati sono stati rinvenuti dati ritenuti sensibili e di aiuto alle indagini e bottiglie di vino risultate poi appartenenti ai lotti messi a disposizione della aziende in questione.
Le ricerche sono tese adesso a verificare che non ci siano altre società coinvolte.