Gestione rifiuti, ancora un record negativo per la Puglia
“Gestione rifiuti, ancora un record negativo per la Puglia: da California d’Italia a pattumiera italiana il passo è breve. Serve una programmazione responsabile per chiudere il ciclo dei rifiuti e trasformarli in risorsa per il territorio”
“La gestione dei rifiuti e il piano di tutela ambientale della Regione Puglia si sono rivelati un fallimento completo, in ogni direzione e da qualsiasi punto di vista”.
Aldo Pugliese, Segretario generale della UIL di Puglia, non lascia spazio a dubbi. “Il triste record messo in evidenza da Legambiente sulle discariche sequestrate in Puglia conferma quanto da noi sostenuto da tempo: per dieci anni si è navigato a vista, a danno dei cittadini e dei Comuni, che ormai vivono in una costante situazione di emergenza”.
“Il sistema delle discariche – attacca ancora Pugliese – è retrogrado e incivile, non a caso ripudiato da tutta Europa e condannato ufficialmente dall’UE. Eppure, qui da noi, è la colonna portante della gestione dei rifiuti, se si considera che ogni 50 km, in Puglia, è presente una discarica, autorizzata o abusiva che sia. Abbiamo chiesto in svariati frangenti una mappatura di questo abominio, richiesta che puntualmente è caduta nel vuoto. Invece, diabolicamente, si insiste su questa strada, autorizzando nuove discariche, mentre sui lavori di bonifica di quelle chiuse si continua a tacere e gli anni passano inesorabilmente”.
“E’ assurdo che nonostante mille proclami – continua il Segretario della UIL regionale – non si sia riusciti a chiudere il ciclo dei rifiuti: è inutile chiedere ai Comuni di spingere sulla differenziata se poi mancano gli impianti adeguati a gestire i rifiuti, spesso bloccati da una burocrazia elefantiaca e da una scarsa volontà politica. Intanto l’ecotassa aumenta e pesa sulle tasse di cittadini già fin troppo vessati, senza dimenticare che tanti Comuni fanno i salti mortali per scongiurare l’emergenza ambientale, igienico-sanitaria ed economica. Fa bene Bari a protestare: è costretta a conferire in discariche tarantine dedicate a rifiuti speciali, a costi esorbitanti, con un impatto ambientale crescente a causa dei trasporti più lunghi. Per tacere proprio della terra ionica, che ormai accoglie i rifiuti di gran parte della Puglia e di dieci regioni italiane, questi ultimi spesso spacciati per speciali e quindi senza controlli e senza criteri certi: infierire su un territorio che deve già affrontare l’emergenza Ilva è davvero inammissibile”.
Infine il capitolo amianto. “In Puglia – prosegue Pugliese – l’amianto è presente non solo nei siti industriali, ma anche nei centri cittadini, ma non v’è traccia di una politica seria per affrontare in maniera definitiva una questione urgentissima, che ha prodotto fin troppe vittime. Inoltre, nonostante gli appelli, non è ancora dato sapere come e dove vengono smaltiti i rifiuti nocivi e pericolosi. Il passo dalla California d’Italia a pattumiera d’Italia è fin troppo breve. Un peccato: in altre regioni italiane il rifiuto è diventato, grazie a una programmazione responsabile, una risorsa e una ricchezza per il territorio, consentendo peraltro di raggiungere livelli di qualità della vita e di tutela dell’ambiente eccellenti”.