Ilva rischia di essere “svenduta”
Pugliese: “Come con i Riva 20 anni fa, anche adesso un gioiello produttivo nazionale rischia di essere malamente svenduto”
Aldo Pugliese, Segretario generale della UIL di Puglia, commenta la probabile vendita dell’Ilva, “il più grande stabilimento siderurgico europeo” alla cordata formata da Arcelor-Mittal e Marcegaglia. “La storia si ripete: ci auguriamo di non trovarci di fronte all’ennesimo regalo, da parte del Governo, di un gioiello produttivo nazionale. Sarebbe un delitto ripetere gli errori del passato proprio di questi tempi, in cui le eccellenze produttive nazionali dovrebbero essere difese dalle istituzioni e non svendute al primo acquirente senza lo straccio di un confronto”.
Infatti il segretario della UIL, ricorda che proprio nel ’95 l’Ilva di Taranto, assieme ad altri impianti tra cui quelli di Marghera, di Novi Ligure e di Torre Annunziata, a cui poi si aggiunsero altre aziende a partecipazione statale (Cimi, Sidermontaggi e Icrot) e private, furono cedute alla famiglia Riva per pochi spiccioli, senza che la questione venisse discussa in parlamento.
“Adesso – attacca ancora Pugliese – il passato sembra riproporsi, con la cordata Arcelor-Mittal e Marcegaglia pronta ad acquisire un good company libera da debiti e problemi giudiziari, che invece verrebbero riversati su una bad company. Per giunta, qualora la richiesta di Gnudi di recuperare l’1,8 miliardi di euro sequestrati ai Riva dalla magistratura milanese per applicare gli interventi previsti dall’Aia (Autorizzazione integrata ambientale), ai nuovi proprietari verrebbe consegnati impianti a norma per ciò che concerne sicurezza e sostenibilità ambientale”.
Queste vicende non riguardano solo l’Ilva, infatti molte aziende a partecipazione statale per far fronte a un debito pubblico da record, sonocedute a costo zero o quasi, peggiorando ulteriormente la situazione delle casse dello Stato. Il suggerimento di Pugliese a Renzi è quello di assegnare, attraverso la Cassa Depositi e Prestiti, le risorse utili ad andare avanti perché in ballo ci sono 17mila posti di lavoro.