Bitonto perde il galà dell’olio: la protesta di CIA Puglia
Il trasferimento del Galà dell’Olio da Bitonto a Bari ha suscitato numerose polemiche. La manifestazione, che negli anni ha acquisito una notevole importanza a livello regionale e nazionale, verrà spostata nel capoluogo pugliese. Questo ha provocato proteste da parte di molti, tra cui Gennaro Sicolo, presidente di CIA Agricoltori Italiani Puglia.
Secondo Sicolo, la decisione di trasferire il Galà dell’Olio a Bari è stata presa senza consultare la comunità bitontina. Inoltre, non sono stati considerati gli effetti economici e sociali per la città. “Prima hanno permesso che venissero estirpati 2100 ulivi sani, ora si compiacciono di estirpare anche il Galà dell’Olio, trasferendolo a Bari”, ha dichiarato Sicolo, sottolineando la perdita di una tradizione che ha radici profonde nella comunità locale.
Il Galà dell’Olio: un evento simbolo per Bitonto
Il Galà dell’Olio era diventato un appuntamento importante per Bitonto, celebrando l’olio d’oliva, simbolo della tradizione agricola locale. Molti produttori vi partecipavano, contribuendo a generare un notevole indotto turistico ed economico. L’evento ha attirato attenzione sia a livello nazionale che internazionale, mettendo in risalto la città e il suo territorio.
Sicolo ha criticato aspramente la decisione del Comune. Ha definito l’atto un “autoritarismo politico”, preso senza confronto con gli attori locali, in particolare con il mondo agricolo.
Le implicazioni economiche e turistiche per Bitonto
Il trasferimento del Galà dell’Olio a Bari è stato motivato dalla volontà di dare maggiore visibilità all’evento nel capoluogo regionale. Tuttavia, non sono mancate le critiche. Secondo Sicolo, Bari non ha bisogno di eventi come il Galà dell’Olio, poiché la città ha già un record di arrivi turistici. “Eventi come il Galà dell’Olio sono fondamentali per valorizzare anche le altre città dell’Area Metropolitana”, ha aggiunto Sicolo. Ha suggerito che il trasferimento potrebbe danneggiare Bitonto, sottraendo risorse a una città che sta cercando di emergere nel panorama enogastronomico regionale.
Inoltre, la perdita di un evento radicato nella tradizione locale potrebbe privare Bitonto di una risorsa economica importante, legata sia al turismo che alla promozione dell’agricoltura.
Sicolo ha anche evidenziato la mancanza di dialogo con i cittadini e con le organizzazioni del territorio. La decisione è stata presa senza una valutazione condivisa con la comunità e con gli operatori locali, creando frustrazione e sfiducia.
Un futuro incerto per il Galà dell’Olio e Bitonto
Il futuro del Galà dell’Olio, che quest’anno avrebbe celebrato il suo decimo anniversario, è ora incerto. Alcuni temono che la manifestazione perda la sua essenza e il suo legame con Bitonto. Sicolo ha chiesto al Comune di spiegare in dettaglio le motivazioni del trasferimento e le conseguenze che questa decisione avrà sul territorio.
Il dibattito sul trasferimento del Galà dell’Olio si inserisce in una serie di decisioni controverse che riguardano Bitonto e il suo futuro. Resta da capire come la città si adatterà a questa nuova realtà e se l’evento riuscirà a mantenere la sua rilevanza anche fuori dalla sua storica sede.
I cittadini di Bitonto e i produttori di olio restano in attesa di spiegazioni da parte delle autorità locali. Sperano che in futuro si possa trovare una soluzione che tenga conto delle esigenze di tutti gli attori coinvolti.
La vicenda del Galà dell’Olio mostra come la mancanza di dialogo con i cittadini possa portare a decisioni impopolari e dannose per una comunità. Bitonto, come le altre realtà del territorio, ha bisogno di un coinvolgimento attivo nelle scelte che riguardano il suo sviluppo. Solo attraverso il confronto diretto con i cittadini e gli operatori locali sarà possibile prendere decisioni che portino beneficio a tutta la comunità.
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