Battaglia legale del Codacons e Taranto Futura contro l’IMU
Continua la battaglia giudiziaria dell’avvocato Nicola Russo, presidente del comitato Taranto Futura, per la tutela e difesa dei diritti del cittadino. Il bersaglio da abbattere questa volta è l’imposta dell’IMU sull’abitazione principale. Come è noto a tutti l’imposta municipale unica – introdotta dal governo Berlusconi con il d.lgs. n. 23 del 14 marzo 2011 – era limitata agli immobili diversi dall’abitazione principale. Il governatorato Monti, a causa di urgenti disposizioni per la crescita e il consolidamento dei conti pubblici, ha convertito e modificato la natura dell’imposta rendendola di fatto una nuova ICI sulle abitazioni, anticipandone l’introduzione, in via sperimentale, a partire dal 2012, prevedendone l’applicazione a regime a partire dal 2015, incrementando sensibilmente, in questo modo, la base imponibile attraverso specifici moltiplicatori delle pregresse rendite catastali. Una scelta del governo tecnico che ha messo in ginocchio l’economia familiare dei cittadini. Infatti, lo sportello tributi Codacons, tramite il suo rappresentante provinciale Nicola Russo, promuove una campagna legale contro questa contribuzione che considera “incostituzionale”. Secondo il legale, infatti, l’imposta sull’abitazione principale creerebbe un grave pregiudizio tra le famiglie italiane in virtù della rivalutazione catastale delle proprietà che – stabilita dalla norma 214 del 2011 – ha tramutato in legge un decreto avente lo stesso oggetto. I rappresentanti del Codacons dichiarano che nel nostro paese non esistono precedenti che possano supportare la richiesta ma, attraverso gli art. 3 ( principio di uguaglianza), 47 ( in cui si stabilisce che la Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito) e l’art.53 ( capacità contributiva) della Costituzione, sperano possa essere accolta: “la legge risulta essere incostituzionale soprattutto perché viola il secondo comma dell’art. 47 della Costituzione, dichiara l’avvocato Russo, che – tutelando il risparmio/credito – vigila su quello popolare in tema di immobili. Quindi, cessato l’aumento della rendita catastale del 60% si viene a creare una sproporzione tra questa flessione e la retribuzione o la pensione, tra cittadino lavoratore subordinato e pensionato”.
Katia Impellicceri