Taranto – Omicidio Galeandro: tutte le condanne.
TARANTO – Il gup del tribunale di Taranto Giuseppe Tommasino ha condannato 10 imputati nel processo con il rito abbreviato per l’omicidio di Francesco Galeandro, 47enne pregiudicato ucciso in un agguato il 22 luglio del 2016 in una stradina della periferia di Pulsano.
Francesco Galeandro venne colpito da una raffica di colpi di pistola a bordo della sua Smart, mentre rientrava nella sua villa alla periferia di Pulsano. Dapprima cercò di fuggire a piedi, ma poi venne raggiunto e colpito alle spalle. Morì immediatamente, prima che potessero arrivare i soccorsi.
L’omicidio si configurò secondo gli inquirenti, come una guerra tra clan nella spartizione del territorio pulsanese per lo spaccio di droga. In quell’occasione furono arrestati: Vito Nicola Mandrillo, con l’accusa di essere l’esecutore materiale del delitto; Maurizio Agosta, accusato di essere il mandante; Giovanni Pernorio, accusato di favoreggiamento e custodia delle armi usate durante l’omicidio di Francesco Galeandro.
L’omicidio, secondo le indagini condotte dal P.M. Antonella De Luca, coinvolse a vario titolo almeno 11 persone, arrestate nel marzo 2017 e faceva luce su di un’organizzazione atta ad eliminare Galeandro Francesco.
In prima battuta fu arrestato l’esecutore materiale dell’omicidio, un 26enne di Pulsano, l’imputato Vito Nicola Mandrillo, che iniziò la sua collaborazione con le indagini e permise agli agenti di individuare, attraverso riconoscimento fotografico fornito dall’uomo, i partecipanti all’omicidio Galeandro. In merito al caso, in seguito all’ascolto delle dichiarazioni di Vito Nicola Mandrillo, il P.M. Antonella De Luca, aveva chiesto il rinvio a giudizio.
LE CONDANNE:
Agosta Maurizio 30 anni di carcere (ritenuto il mandante dell’omicidio);
Parisi Giuliano 30 anni di carcere (esecutore materiale dell’omicidio)
Mandrillo Vito Nicola 20 anni di carcere (complice dell’omicidio); collaboratore di giustizia
Serafino Antonio, condannato a 11 anni e 8 mesi di carcere (ritenuto assieme a Caldararo, Giacquinto e Madrillo come organizzatore materiale dell”omicidio.)
Giacquinto Giuseppe 11 anni e 8 mesi di reclusione;
Caldararo Vincenzo 11 anni e 8 mesi di carcere;
Marangiolo Bruno Benito 4 anni di carcere;
Pernorio Giovanni condannato a 4 anni;
Rizzo Giovanni e Rizzo Andrea, condannati a 2 anni e 2 mesi di reclusione, per aver aiutato gli esecutori materiali del delitto, Mandrillo e Parisi a sottrarsi alle investigazioni immediatamente avviate. I due avrebbero offerto ospitalità ai due killer in fuga, nella propria abitazione di Taviano, al fine di evitare accertamenti tecnici per esaltare tracce di polvere da sparo.
Infine, condannata a 2 anni con sospensione della pena per favoreggiamento l’ex fidanzata di Mandrillo.