Roma- Il palco del Palatino, l’ippodromo di Tor di Valle e la morte della tutela.
Inquietanti le dichiarazioni del soprintendente di Roma F. Prosperetti a proposito del palco montato a Roma in piena area archeologica e destinato ad ospitare uno spettacolo. Secondo quanto riportato da un quotidiano nazionale di oggi (http://roma.repubblica.it/cronaca/2017/06/08/news/roma_nerone_opera_rock_al_palatino_il_soprintendente_fa_autocritica-167552592/) il soprintendente avrebbe detto di «aver trasecolato vedendo quell’enorme palco sul Palatino “, ma di essersi fidato e conformato all’istruttoria e alla volontà della politica di realizzare lo show».
Lo scempio è fatto e quel palco si smonterà, speriamo al più presto. L’inquietudine nasce però da una domanda che poniamo: prima di approvare quel palco il soprintendente F. Prosperetti ne ha visto i disegni anche quelli con l’inserimento del palco nel contesto? Sono stati presentati i disegni? Quello che più preoccupa è che lo stesso soprintendente a giorni, assieme ad altri in una commissione in cui egli sarà l’unico architetto, dovrà decidere sull’apposizione del vincolo a tutela sull’ippodromo di Tor di Valle dove gli interessi economici e non solo della politica e dei privati sono enormi, spaventosamente enormi rispetto a questa vicenda del palco.
Fermateli!
Fabio A. Grasso