Sentenza Ilva, ventotto condanne
Il segretario nazionale di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero saluta positivamente la notizia: “Per anni chi ha avvelenato lavoratori, popolazione e territorio ha goduto dell’impunità, finalmente non è più così”
Il Tribunale di Taranto ha condannato 28 persone con l’accusa di omicidio colposo plurimo e disastro per le morti causate dall’amianto e da altri inquinanti al siderurgico di Taranto. Le condanne, come riportato da “ilfattoquotidiano.it” vanno dai quattro anni ai nove anni e sei mesi.
Uno dei primi politici a commentare la notizia è Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista: «Salutiamo positivamente la notizia della condanna del tribunale di Taranto a 28 ex dirigenti dell’Ilva per le morti causate dall’amianto e da altri cancerogeni provenienti dallo stabilimento siderurgico. Per anni chi ha avvelenato lavoratori, popolazione e territorio ha goduto dell’impunità, finalmente non è più così. Adesso si faccia la piena riconversione ecologica dell’ILVA e la bonifica del territorio. A tal fine è assolutamente necessario l’intervento pubblico, e quindi occorre togliere definitivamente l’ILVA dalle mani della famiglia Riva».